Tu sei qui: Economia e TurismoLa Salernitana retrocessa in C
Inserito da (admin), lunedì 5 maggio 2003 00:00:00
L'agonia è finita: dopo 9 anni, la Salernitana abbandona il calcio che conta e torna nell'inferno della serie C. Anche la matematica ha apposto il sigillo ad una stagione deludente. A meno di piacevoli sorprese (vedi ripescaggio estivo), la ricostruzione granata ricomincerà, quindi, dalla terza serie. Mentre Carmine Longo, neo direttore sportivo, è in Sudamerica per visionare giovani promesse brasiliane ed argentine sulle quali poter scommettere, la Salernitana termina momentaneamente la sua avventura nella cadetteria, offrendo l'ennesima squallida prestazione. Per l'ottava volta violato l'Arechi (altro record negativo). Meritata alla fine la vittoria del Cagliari, che può ancora sognare. Stadio quasi vuoto: registrato con 1.064 paganti il minimo stagionale al botteghino. "Non ci resta che andare al mare", recitava uno dei pochi striscioni esposti sulle gradinate. Varrella ha gli uomini contati. Assenti per squalifiche o infortuni Superbi, Consonni, Giorgetti, Sturba, Luiso e Cammarota. Centrocampo ed attacco sono i reparti più decimati ed il tecnico ricorre ai "gioiellini" della Primavera per completare la panchina. Ventura rinuncia a Macellari, recupera Esposito e rilancia Capone. Cammarata, in dubbio alla vigilia, smaltisce i postumi dell'infortunio e si accomoda in panchina. La Salernitana si schiera con il classico 4-4-2, che ormai l'accompagnerà fino al termine della stagione. Conferma a centrocampo per capitan Fusco, mentre in attacco inedita coppia formata da Babù e Baggio. Le due squadre sembrano non volersi far male. Il gioco è tutt'altro che spumeggiante, al punto che per registrare la prima vera azione degna di nota bisogna attendere il 22': Langella fa da sponda ad un'incursione di Suazo, il cui tiro vede Nigmatullin pronto alla deviazione in angolo. La prima azione granata si registra, invece, intorno alla mezz'ora, ma il tiro ravvicinatissimo di Baggio è respinto di piede da Pantanelli. Fusco conferma di trovarsi a proprio agio nelle vesti di centrocampista ed al suo fianco Teco calamita tutti i palloni. Ma è il Cagliari a trovare l'affondo vincente al 35'. Pineda lascia sul posto Maschio e s'invola sulla fascia. Il suo assist viene raccolto da Suazo, ma Nigmatullin è bravo a respingere. Sul pallone si avventa Esposito ed è il vantaggio per i sardi. La reazione della Salernitana tarda un poco e si registra in avvio di ripresa. Al 9' angolo di Maschio e testata vincente di Stendardo, al terzo gol in maglia granata. Varrella getta nella mischia i "primavera" De Crescenzo, il quale, dopo alcune genialità, sarà costretto ad abbandonare il campo per un malore, sostituito da un altro "baby", Girardi, e Mazzeo. Ed è proprio De Crescenzo a mettere in difficoltà la retroguardia avversaria ed a far sperare ancora la tifoseria locale. L'uscita del gioiellino granata coincide proprio con l'azione che regala la vittoria ai sardi e condanna alla serie C la Salernitana: punizione di Conti, irrompe Lopez, che di testa, e grazie ad un'ingenuità di Nigmatullin, mette in rete. Finisce tra i fischi l'avventura in serie B della Salernitana. Adesso non resta che sperare in un miracolo e credere nella ricostruzione che il presidente Aliberti giura di voler attuare.
Fonte: Il Portico
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