Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, De Canio sarà il primo tassello
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 14 febbraio 2002 00:00:00
Il giorno della grande svolta è alle spalle. Annunci ufficiali, brindisi non ufficiali, serata emozionante per i nuovi soci ed immensamente triste per il socio che ha detto addio: tutto già dimenticato, perché il futuro non consente di riposare sugli allori. Bisogna studiare, progettare, organizzare, pianificare, pagare. Roba che richiede tempo e concentrazione.
Il progetto Naldi
È naturalmente Toto Naldi l'uomo del giorno. Mentre Corbelli (nella foto in alto) fin dal primo mattino era impegnato in una serie di appuntamenti ufficiali (il primo con la banca per versare il denaro fresco del nuovo socio e pagare gli stipendi arretrati alla squadra), Salvatore Naldi si è rintanato nel suo studio all'Hotel Mediterraneo a pianificare. Lui è uomo d'impresa, non improvvisa nulla, non ha voglia di lasciarsi travolgere dall'avventura calcistica, preferendo piuttosto dominarla. Così come ha fatto fino ad ora, favorendo l'uscita di Ferlaino ed entrando in possesso del bastone del comando nel club: un ruolo che nasce dalla poderosa iniezione di denaro che ha fatto in favore di una società alla canna del gas. E siccome in questo momento il potere forte è nelle sue mani, potrebbe avere la poltrona da presidente. Ma preferisce evitare: «Ringrazio Corbelli che ha lanciato questa proposta. Ma credo che sarà meglio fermarsi e riflettere», ha detto in serata. Non preoccupato, né emozionato, concentrato piuttosto: «Non è possibile tornare in alto in quattro e quattr'otto. Bisogna programmare, ci vorranno almeno tre anni per raggiungere i livelli che Napoli merita». Naldi da un po' parla di zona-Uefa, da sempre spiega che il futuro può cominciare solo con De Canio. L'ha paragonato a Capello, l'ha dipinto come unico, grande, possibile autore dello sprint promozione: «E ora che tutto è a posto bisogna parlare con l'allenatore e riaprire il discorso del contratto».
Il futuro dell'allenatore
Naldi parla con entusiasmo: «Sarà necessario ascoltare quel che ha da dirci. Noi gli proporremo un allungamento, credo che un triennale sia il minimo per poter pensare a un progetto a lunga scadenza». Ed anche Corbelli lavora per questo: «Ho intenzione di allungare il contratto a De Canio, sarà l'allenatore di un ciclo. Penso ad un contratto triennale, come avrei voluto dall'inizio. È un allenatore che ama programmare il suo lavoro, non è trainer di passaggio», ha detto ieri il presidente del Napoli, che ha parlato anche di nuove iniziative (internet, canali tv tematici) ed ha raccontato retroscena del recente passato (l'ingaggio di Zeman strappato all'amico Corioni, presidente del Brescia), ringraziando pubblicamente il nuovo socio che ha avuto un ruolo decisivo da mediatore nella conclusione del sodalizio con Ferlaino.
Nuovi soci, nuovi accordi
La struttura societaria del Napoli verrà messa in piedi nelle prossime ore, quelle che precederanno l'assemblea ordinaria dei soci del Napoli convocata per lunedì prossimo. Entro quella data bisognerà aver deciso i nomi dei nuovi consiglieri di amministrazione (degli otto previsti, ne sono rimasti in carica solo due: Corbelli e Pelosi) e, soprattutto, sarà necessario capire come verranno distribuite le poltrone. Toto Naldi ieri ha deciso di rinunciare alla poltrona di presidente, che prevedibilmente rimarrà al socio bresciano. Ed è probabile che l'imprenditore alberghiero napoletano possa accettare il ruolo di amministratore delegato. Tra i consiglieri potrebbero trovare posto i figli di Naldi, Cesare e Gianni, e forse anche l'avvocato Luigi Albisinni, che è già consigliere di amministrazione della lussemburghese Napoli S.A. Ma per organizzare il futuro è anche necessario capire quale sarà l'assetto. In pratica, bisogna comprendere se e quanti saranno i nuovi imprenditori pronti ad entrare nel Napoli. In pole position resta Luis Gallo: è stato contattato da Corbelli, ma aspetta di parlare con Toto Naldi prima di accettare una nuova avventura in azzurro. Sarebbero almeno un altro paio gli imprenditori in coda per partecipare con quote da 21 miliardi per il 10% del club, ma i nomi, per ora, restano top secret.
De Canio: «Accetto, ma occorre vera programmazione»
Nuovi scenari all'orizzonte del nuovo Napoli. Idee, programmi, obiettivi: è una miscela di speranze e di buone intenzioni. Ma il primo passo, inevitabile per ridare fiato e spessore al desiderio di rinascita, è la conferma del tecnico De Canio (nella foto in basso). «Re» Gino per la piazza, alla pari dell'immenso Capello per Naldi, senza dubbio il tassello inamovibile per la stragrande maggioranza dei tifosi azzurri, nel mosaico del futuro Napoli. E lui, il diretto interessato, che ne pensa di cotanta fiducia e del plebiscito di consensi? «Non posso che esserne inorgoglito e ringrazio ancora tutti per gli attestati di stima ricevuti. Ho un altro anno di contratto con la società e credo che ogni sviluppo, in tal senso, meriti l'attesa del tempo debito. Certo, ora sono contento perché esiste una nuova società, c'è un rapporto chiaro rispetto a quello precedente, deteriorato, e come tifoso del Napoli mi auguro un domani di grandi prospettive per questa squadra. Corbelli merita i complimenti per la difficile impresa in cui è riuscito, così come un doveroso benvenuto va a Naldi ed un ringraziamento va a Ferlaino col quale ho avuto poco tempo per parlare di calcio». De Canio è sincero come sempre, anche quando dice che «il mio futuro ora passa in secondo piano, perché adesso è il momento di celebrare il successo ottenuto da Corbelli e perché c'è da preparare la sfida con l'Empoli». Sarà, ma nel domani del nuovo corso societario azzurro i riflettori sono accesi innanzitutto sulla sua persona. De Canio ed il nuovo Napoli: appare un binomio inscindibile. Insieme ancora per costruire una grande squadra: Naldi in primis ci scommette, è stato lui, d'altronde, a dire che intende vincolare più a lungo possibile l'allenatore. Un impegno severo, comunque, per rilanciare l'immagine del club. «Inutile dire che questo futuro alletta non poco, ma deve essere sostenuto da un programma, da una filosofia chiara. Un progetto comune per valorizzare giovani talenti, motivati, forti, qualitativamente preparati: così si può accompagnare il risultato sportivo con quello economico. Occorreranno tempo e capacità. È chiaro che i programmi li vara la società, io o un altro siamo solo tramiti. E, credetemi, per me non è una questione di soldi. Se ciò accadesse, non avrei difficoltà ad accettare un allungamento del contratto, anche in serie B, tanto è vero che sono venuto al Napoli tra i cadetti, ma è essenziale un programma di respiro e di indubbia potenzialità, con obiettivi mirati».
Fonte: Il Portico
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