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Napoli, festa a metà

Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 26 agosto 2002 00:00:00

Festa grande, risultato minimo e gli applausi dei 50mila cuori si trasformano in fischi di dispetto. Il vulcano azzurro si spegne nel finale di delusione. Peccato per il Napoli. Passata la festa del rigore di Sesa (nella foto), Vignaroli ha "gabbato" Mancini. Così va il calcio, se segni solo su rigore. La fiammata iniziale del Napoli ha prodotto niente. Quando la Salernitana ha potuto rifiatare, si è messa meglio in campo, ha subito lo svantaggio nella ripresa e l'ha annullato in capo a venti minuti. Bella era la cornice del «San Paolo»: tanta gente non se l'aspettava nessuno. Invece, tangenziale intasata e stadio pieno. Un grande gesto di fiducia verso una società che si riassesta e di incoraggiamento ad una squadra che ha bisogno di un vero regista e di un altro attaccante. Vecchia storia, che Colomba gestisce senza lamentarsi. Il problema è non spegnere l'entusiasmo di questa notte mezza magica. Certo, il richiamo del derby e l'animosità particolare nei confronti della Salernitana hanno mobilitato i tifosi azzurri, ma sembra esserci un clima nuovo, di maggiore partecipazione, con un napoletano alla presidenza del Napoli. Alla fiducia tocca rispondere. Molto è stato fatto e speso. La squadra, però, è rimasta con i vecchi difetti e le lacune evidenti. Felice la «mano» di Colomba nell'assetto tattico, però non si faranno le nozze del campionato con i fichi secchi dell'attacco. Pena la monotonia di un rimpianto da qui a giugno. Senza illusioni: questo Napoli non è da promozione. Bella squadra vivace, fin quando reggono le gambe, ma lavora troppo e si stanca senza arrivare a nulla, graffia appena e sbaglia i gol. La ricostruzione non può che essere lenta e non s'è fatta la fine della Fiorentina. Tuttavia, a Naldi, che ha già investito tanto per salvare il club, si chiede un ultimo sforzo sul mercato. Un bomber d'area è indispensabile, il minimo per cullare una speranza in un campionato dove non mancano concorrenti agguerriti, squadre esperte e matricole potenziate. Si è complicato il cammino di Coppa, ma a Terni, nella giornata conclusiva, dovrebbe bastare una prova di carattere per sbarcare nella fase successiva della competizione. Allungare il cammino significherebbe fare buoni incassi, andando al confronto con avversari di prestigio. Servono quattrini ed entusiasmi ulteriori. È sul mercato che ora il Napoli deve scendere in campo con idee chiare ed obiettivi precisi. Naldi dia l'assist giusto a Marchetti per l'indispensabile. Siamo quasi ai minuti di recupero. Si aspettano buone notizie in zona Cesarini.

COLOMBA: «UN PUBBLICO DA BRIVIDI»

Il tecnico azzurro, rammaricato per il pari, è convinto che sia rinato il feeling tra i tifosi e la squadra

Ritiene giusto il pareggio? L'interrogativo crea non pochi disagi a Colomba (nella foto). Aveva sognato di vincere, prima della partita; lo aveva fortemente sperato, dopo che Sesa aveva trasformato il rigore; ci credeva, vedendo che la sua squadra reggeva l'assalto della Salernitana. Voleva vincere, soprattutto, per dedicare «ad un formidabile pubblico» il successo. Non è riuscito a centrare l'obiettivo e ciò lo rammarica non poco. A denti stretti, replica all'interrogativo: «Il campo questo ha detto: pari giusto. La partita è stata combattuta. Entrambe le squadre l'hanno giocata a viso aperto. Napoli e Salernitana hanno tentato di vincere. Ne ha guadagnato lo spettacolo, che è stato il giusto premio per un pubblico straordinario. In un calcio che appare malridotto, questa è la migliore medicina: tanta gente, nel mese di agosto, per un incontro di Coppa Italia, dà l'esatta misura di quanto Napoli ami il Napoli». Una pausa e Colomba continua nel suo elogio: «Quando siamo entrati in campo ed alla fine della partita, la gente ci ha regalato applausi. Ritengo che sia rinato il feeling tra il pubblico e la squadra». I tifosi vogliono veder vincere la squadra. «I tifosi hanno visto una squadra che lotta per gli interi novanta minuti, una squadra protesa verso il successo. Non sempre si può ottenere il massimo. Lo spirito è quello giusto. Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, anche se non si è vinto». Pure stavolta gli attaccanti non hanno segnato. «Fa parte del gioco. A volte, basta un tiro per fare gol; in altre occasioni, tutto gira storto. L'importante è che gli attaccanti abbiano avuto parecchie occasioni sotto rete». Lei aveva chiesto più determinazione ai calciatori che hanno più qualità che grinta. «La risposta c'è stata. Sugli esterni, a centrocampo ed in attacco, tutti si sono battuti con grande spirito di sacrificio». Fa rabbia prendere un gol su un tiro calciato da 35 metri. «Mancini si è ben comportato in tutta la partita. Prima del gol incassato, aveva effettuato un ottimo intervento. Il terreno viscido ha fatto sì che il pallone gli sfuggisse. Peccato per la squadra e soprattutto per lui. Succede, il calcio è anche questo». Vidigal (nella foto) ha avuto qualche problema...«Io ritengo che abbia fatto la sua gara. Tra l'altro, ha provocato il rigore. Non è facile per un "bestione" di 85 chili entrare subito in forma. Sono contento del suo rendimento. Inoltre, l'umidità ha fatto sì che spendessimo tantissime energie». Adesso il pareggio potrebbe non bastare a Terni. «Noi giochiamo sempre per vincere. Peccato non aver vinto con la Salernitana: avremmo chiuso la pratica già ieri sera». È soddisfatto di come sta crescendo il Napoli? «Sì. Ho notato un'escalation graduale delle prestazioni; ho notato un Napoli tosto, gagliardo».

ANCORA A SECCO L'ATTACCO

Stellone difende Floro Flores: «Si è sacrificato in copertura su Tedesco»

Stellone-Floro Flores: il tandem non è riuscito a segnare. Stellone, un po' come capitano, un po' perché chiamato in causa, replica: «Ho avuto due-tre occasioni da rete. Solo per sfortuna non sono riuscito a concretizzarle. Quanto a Floro Flores, va detto che Colomba gli aveva detto di andare a rompere le scatole a Tedesco...». In che senso? «Nel senso che Tedesco è giustamente ritenuto l'ispiratore del gioco della Salernitana. L'allenatore ha chiesto ad Antonio di sacrificarsi e di disturbare le impostazioni di Tedesco». Come a Lanciano, anche stavolta zero gol per gli attaccanti. Appare sempre più urgente andare sul mercato. «Non spetta a me rispondere ad una domanda del genere. Credo che, se fossimo stati un pizzico più fortunati, adesso il problema sarebbe meno vistoso. Sarebbe bastato che una delle palle che ho solo "pizzicato" fosse finita in rete». Stellone ringrazia il pubblico: «Sapevo che sarebbero venuti in tanti. Mai, però, avrei immaginato che per un incontro di Coppa Italia, nel mese di agosto, sarebbero corsi in più di 50mila. Spetterà solo a noi non dilapidare questo patrimonio: abbiamo un pubblico meraviglioso. Basterà inserirsi nella lotta per la promozione per avere sempre al nostro fianco, al San Paolo e fuori casa, tantissima gente. Napoli non ha mai smesso di amare la sua squadra».

Fonte: Il Portico

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