Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, l'arma in più si chiama Pavon
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 7 febbraio 2002 00:00:00
Nuovo, un po' strano, ancora tutto da scoprire. Insomma, mette curiosità questo binomio Artistico-Pavon. Anche e soprattutto in vista del Vicenza, visto che là davanti il Napoli dovrà ancora una volta fare a meno di Stellone. Chiariamo: non è certo - anzi è improbabile - che i due giovanotti possano essere in campo contemporaneamente dall'inizio, ma non è detto che, come accaduto già col Modena, a partita cominciata non tornino a far coppia. Anche se, in tutta onestà, Artistico (nella foto in alto) per bussare con forza e con diritto alla porta di De Canio ha bisogno di ritrovare prima quello spunto, quella freschezza atletica e quella potenza di tiro che un mese di stop ed un ginocchio ancora non perfettamente a posto gli hanno momentaneamente tolto. E lui, Artistico, questo non lo nega. «È vero, l'ultima partita l'avevo giocata il 6 gennaio. Mi occorrono almeno un paio di settimane per tornare a posto», dice. Intanto, non si tira certo indietro negli allenamenti, strada obbligata - del resto - per recuperare un miglior fisico e per avere la speranza d'incrociare almeno per un po' il suo vecchio, ex Vicenza. «Ci ho giocato per un paio di stagioni una decina d'anni fa. Campo sempre difficile, quello vicentino. E conosco bene anche l'ambiente. Come la squadra, così anche il pubblico "sente" gli appuntamenti più importanti. Vedrete - anticipa - domenica l'ambiente sarà caldo». Non v'è dubbio. Anche perché il Vicenza è già alle corde, nel senso che, se non batte il Napoli, se non prende i tre punti, può quasi dire addio a quel progetto-promozione che legittimamente aveva preparato con Fascetti. Però... però questo potrebbe essere un vantaggio. Spieghiamo: costretto a vincere e quindi ad attaccare, il Vicenza potrebbe lasciare al Napoli spazi un po' più ampi e, così, involontariamente invitare gli azzurri al gioco a loro più caro e congeniale, il contropiede. Visto pure che la difesa biancorossa non è proprio un grand'esempio di forza e compattezza. Cosicché, paradossalmente, proprio il bisogno di successo del Vicenza potrebbe finire per essere il migliore alleato degli azzurri. E qui Pavon (nella foto al centro) non ci capita per caso. Contropiede, infatti, vuol dire ripartenza, rapidità, scatto, fuga. Ebbene, se questa è la teoria, la pratica sembra tagliata su misura per l'honduregno di El Progresso, che in quello spicchio di partita contro i modenesi, più che per qualche inutile giochino a palla ferma, si è fatto apprezzare per il portare palla in velocità. Ecco perché Pavon, più di Artistico, sembra poter rientrare già in avvio di gara nei programmi di De Canio per Vicenza. Dove il Napoli dovrà avere la pazienza di aspettare. Dove il Napoli, sull'onda dell'ultima partita, dovrà giocare di nuovo con intelligenza, cinismo e sagacia tattica. «Se De Canio vuole, può contare su di me anche per novanta minuti», afferma Pavon, proponendosi di fatto per un posto in squadra. E non solo da attaccante. «Sono una seconda punta, ma ho giocato e gioco anche da trequartista. E se occorre, se la partita lo richiede, posso anche tener palla». In breve, il discorso di Pavon è questo: spalla della prima punta o trequartista, purché giochi.
Montezine e Troise in preallarme
Fermo anche Jankulovski (sette giorni di riposo assoluto) e squalificato Luppi, per la trasferta di domenica prossima a Vicenza De Canio dovrà ritoccare quella formazione che aveva trovato anche nella continuità delle presenze un punto di forza. In preallarme, dunque, Montezine e Troise. Il brasiliano dovrebbe accomodarsi sulla sinistra del centrocampo, mentre Troise dovrebbe andare a far coppia centrale in difesa con Bonomi. Prematuro, forse, disegnare una formazione, ma, dando per scontato il ritorno al 4-4-2, il Napoli a Vicenza potrebbe schierarsi con Mancini tra i pali, Villa, Bonomi, Troise e Bocchetti in difesa, Ametrano, Vidigal, Magoni e Montezine a centrocampo, Sesa e Pavon in attacco. Dopo le poco convincenti prestazioni col Modena, dunque, potrebbero scivolare in panchina Moriero e Rastelli.
Oggi il Consiglio d'Amministrazione
È fissata per oggi alle 15, presso il Centro Paradiso di Soccavo, la prosecuzione del Consiglio d'Amministrazione del Napoli, che lunedì scorso non riuscì ad esaurire l'intero ordine del giorno. Ma, in realtà, l'appuntamento del pomeriggio dovrebbe essere importante soprattutto per la definizione, per iscritto, degli accordi d'inizio settimana tra Corbelli, Ferlaino e Naldi. Intese attorno alle quali stanno ancora lavorando gli avvocati e che dovrebbero portare - tra domani o al massimo lunedì, comunque prima dell'assemblea dei soci fissata per il 12 febbraio - all'uscita dalla scena azzurra di Ferlaino (nella foto in basso), col passaggio delle azioni dell'amministratore delegato al presidente, in cambio di solide garanzie bancarie. E mentre avvocati e commercialisti preparano contratti e allegati, la Guardia di Finanza, dopo le acquisizioni dei documenti la scorsa settimana, sta ultimando il verbale di constatazione. Il debito accertato del club nei confronti del fisco ammonterebbe a poco più di 29 miliardi tra Irpef, Irap ed Iva arretrate. Trattandosi di un procedimento amministrativo e non penale, il Napoli, quando riceverà la notifica, se lo riterrà opportuno potrà presentare ricorso alla Commissione Tributaria. Intanto, giungono ulteriori conferme circa la possibile partecipazione ai nuovi assetti societari del Napoli, attraverso l'imprenditore Toto Naldi, del gruppo «Marriot Hotels». Naldi è, infatti, un forte azionista dell'Hotel Flora di Roma, uno degli alberghi della catena mondiale. Ma la «Marriott Hotels» è controllata, in realtà, dalla famiglia reale dell'Arabia Saudita, che detiene ben il 37% di un pacchetto azionario estremamente frammentato, com'è del resto prassi nell'economia americana. Se la Marriot chiude l'acquisto di un pacchetto del Calcio Napoli, insomma, automaticamente entrano in circolo i liquidi (e non sono pochi) degli arabi. A confermarlo è Marcantonio Abbate, avvocato aversano, membro dello staff di Alwaleed, il principe arabo che controlla la più grossa concentrazione mondiale di mass-media e che è socio del magnate australiano Murdock, mentre è il principe Saud al Saud a detenere nominalmente il pacchetto azionario di maggioranza della «Marriot Hotels». «L'interesse dei principi della Casa reale saudita alla Società Calcio Napoli - dice Abbate - non è cosa di questi giorni e, per quanto mi risulta, tale interesse si tradurrebbe come minimo in una sponsorizzazione da parte della Marriot Hotels. Al momento, nessuno può dire quali margini ci siano per un accordo certo, ma, se tutto andrà a buon fine, il Napoli non potrà che trarne solidità e serenità gestionale».
Fonte: Il Portico
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