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Napoli, mercato ancora aperto

Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 30 gennaio 2003 00:00:00

Appuntamento a Milano, dove Napoli e Genoa avevano deciso d'incontrarsi per discutere di Bonomi (nella foto) e Codrea, di Carparelli e Giacchetta. E così è stato, infatti. Ma il discorso tra De Poli e Perinetti non è andato avanti più di tanto. Il fatto è che il Genoa, più che giocatori, a questi ultimi giorni di mercato chiede soprattutto soldi. Vuole far danari, il Genoa, ma col Napoli è capitato male. Cosicché non v'è stata neppure una vera trattativa. Soltanto un contatto, che ha confermato quanto il Napoli aveva già ben chiaro in mente: nessuna possibilità di concludere scambi col "Grifone". Questo, però, non vuol dire che Perinetti reputi il mercato azzurro già concluso. «Il progetto è di ingaggiare un giocatore e di cederne due», ha ribadito Salvatore Naldi. Ed è proprio questo che il Napoli tenterà di fare nelle ultime ore di mercato. Intanto, l'unico discorso seriamente intavolato il Napoli ce l'ha con l'Ascoli ed il Vicenza, entrambi interessati a Domenico Cristiano. Ma, vista la squalifica di Vidigal, che mancherà ad Ancona, e vista la penuria di incontristi, dovrà essere Scoglio a valutare l'opportunità o meno dell'addio. Ovvero: Cristiano andrà via soltanto se il Professore avrà un altro centrocampista. E proprio per questo, anche se dopo lo strappo per il "no" a Mascara diventa complicato riaprire trattative con il Palermo, Perinetti proverà a scambiare Saber con Marasco. In un giorno di calma quasi piatta, il Napoli ha poi perso un po' le speranze per Montaño. Il Parma, infatti, ha onestamente ammesso che in questo momento il ragazzo è afflitto da problemi muscolari e che avrà bisogno di star fermo uno, forse addirittura un paio di mesi. Il Napoli, si sa, non può aspettare, anche se nulla vieta che Montaño passi in azzurro, ma si curi a Parma e continui ad essere pagato dal Parma, sino a quando i muscoli non gli consentiranno di trasferirsi a Napoli. Oggi, intanto, Consiglio di Lega a Milano. Ci sarà anche Naldi e, quando s'incrociano i presidenti, qualche novità può sempre saltar fuori.

STELLONE "RICONQUISTA" NAPOLI

«Sono soddisfatto, non volevo lasciare Napoli»: il bomber azzurro entusiasta per la mancata cessione al Palermo

Primo allenamento dopo il successo sul Catania; prima seduta dopo la chiusura definitiva della trattativa Stellone. La pioggia della mattinata ed il freddo non fermano i tifosi, che entrano al Centro Paradiso cercando il bomber. Ci sta, è lì, non va via. Applausi che sembrano sospiri di sollievo e Stellone (nella foto) ringrazia. La gente era disperata per l'addio del capitano. «L'ho percepito anch'io, per strada, allo stadio. Sinceramente, mi ha fatto un grandissimo piacere». Resterà a Napoli: soddisfatto? «Direi proprio di sì. Non avevo chiesto il trasferimento, non avrei voluto lasciare Napoli». Ed allora, perché era sul mercato? «Perché la società aveva bisogno di effettuare quest'operazione. Me l'ha detto il presidente Naldi quando mi comunicò l'apertura della trattativa con il Palermo». Dunque, Stellone si sarebbe sacrificato per il Napoli...«Sentivo che c'era anche chi salutava il mio trasferimento con entusiasmo, perché serviva a risollevare le sorti della società». Ma anche per Stellone sarebbe stato un affare: contratto più lungo e decisamente più redditizio. «Io dico che un calciatore non pensa solo ai guadagni. Se avessi voluto fare storie per il contratto, avrei giocato "al risparmio", cosa che non ho mai fatto. Non ho mai tirato indietro la gamba». Nessun dubbio sulla correttezza di Stellone, ma aver detto addio a quel contratto non le dispiace? «Certo, a rigore di logica dovrei essere addirittura arrabbiato: il Palermo offriva una scadenza più lunga. Ma io credo che il Napoli si farà vivo con me per discutere proprio del contratto». È un messaggio alla società? «No, assolutamente. È una riflessione sugli avvenimenti. Se il Napoli ha deciso di tenermi, è logico che verrà a parlarmi di un allungamento del contratto. Anche perché la prossima stagione andrò in scadenza, quindi è un interesse della società propormi l'allungamento». Come ha vissuto i 20 giorni della trattativa con il Palermo? «Senza sussulti. Ho cercato di isolarmi per restare concentrato. Credo di aver dato il mio contributo, almeno ci ho provato, come faccio ogni domenica». Cosa le diceva la società azzurra? «Il presidente mi ha comunicato l'apertura della trattativa, poi sono rimasto in attesa». E quando ha saputo che sarebbe rimasto in azzurro? «Sono stato molto contento. Ho pensato che, se il Napoli ha fatto saltare la trattativa, vuol dire che punta su di me, che ha intenzione di proseguire con Stellone». Parliamo del Napoli vincente. Come ci si sente dopo due successi? «Decisamente bene, sicuramente meglio rispetto all'inizio della stagione. Sei punti in due gare consecutive danno morale, anche perché dall'inizio dell'anno cercavamo di uscire da questa situazione». Cosa è cambiato? «Nello spogliatoio si respira un'aria differente. Siamo felici perché in parte siamo stati capaci di uscire dai problemi, ma sappiamo bene di dover rimanere con i piedi per terra e continuare a lavorare senza mollare». Però, guardare la classifica e scoprire di stare un po' più in alto è importante...«Certo, è fondamentale ritrovarsi ai margini della zona retrocessione e non dentro. Ma ripeto, bisogna evitare trionfalismi, è necessario proseguire su questa strada senza distrazioni». Magari con l'aiuto dei tifosi...«Lunedì sera sono stati encomiabili. Ci hanno trascinato ed hanno avuto fiducia in noi. Non possiamo che dire grazie a tutta la gente che è venuta a darci sostegno. È anche merito loro se la squadra riesce a risollevarsi».

NOTIZIARIO

Scoglio ha torchiato gli azzurri, ieri, alla ripresa degli allenamenti. Solo un'ora e 20 minuti di training, ma di un'intensità incredibile, con una fase iniziale dedicata alla potenza e la conclusione fatta di schemi provati a ripetizione, senza sosta e con grande rapidità. Da qualche giorno, intanto, il Napoli ha un nuovo dirigente: seduto in panchina, al fianco di Scoglio, c'è Vincenzo Terrone. Tesserato all'inizio del 2003, Terrone è legato da parentela a Toto Naldi (è un cugino del presidente) e viene mandato ufficialmente in panchina con la qualifica di dirigente accompagnatore.

Fonte: Il Portico

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