Tu sei qui: Economia e TurismoNapoli, oggi la verità definitiva
Inserito da Il Mattino (admin), giovedì 30 maggio 2002 00:00:00
Colpo di scena: ricucito lo strappo, Corbelli e Naldi, che giusto una settimana fa si erano lasciati tra voci alte e profondo gelo, si ritroveranno oggi faccia a faccia. Appuntamento a Napoli, nel tardo pomeriggio, per rileggere il contratto di cessione delle quote di Giorgio Corbelli (nella foto in alto) a Toto Naldi, il quale, così, diventerà (o meglio, diventerebbe) il padrone unico del club. Perché il condizionale se tutto sembra fatto? Beh, giusto per questo, visto che anche mercoledì scorso sembrava mancasse solo la firma a quell'intesa e poi, nella notte, finì in aspra contrapposizione tra i due soci e tra i rispettivi team di avvocati e di commercialisti. Ma ora passi in avanti sono stati fatti, e proprio dai tecnici di entrambe le «parti». In pratica, sono stati rimossi gli ostacoli, due in particolare, che avevano generato la rottura delle trattativa sette giorni fa.. Il primo: lasciato il Napoli, Corbelli non risponderà su nulla del passato. L'altro: Naldi garantirà con una fidejussione la «liquidazione» di Corbelli, fissata in 17,5 milioni di euro e pagabile tra un anno. Due «scogli» assai pesanti; insormontabili, sembrava. Ed invece, tra lunghe telefonate e pagine e pagine di quel contratto riveduto e corretto, andato su e giù per l'Italia grazie ai fax, alla fine l'accordo s'è trovato. Tant'è che ieri Corbelli, al lavoro a Brescia, prima è stato allertato dai suoi tecnici e poi è stato personalmente invitato da Giovannino Naldi (uno dei figli di Toto) ad essere oggi a Napoli. E la presenza di Corbelli all'appuntamento di stasera è un inequivocabile segnale di una trattativa giunta a fine corsa. Il presidente azzurro, infatti, nei giorni scorsi ai propri collaboratori aveva più volte dichiarato che avrebbe accettato un nuovo appuntamento soltanto per firmare quel contratto e non per riaprire una discussione interrotta tanto bruscamente. Ieri, però, Corbelli ha preferito restar zitto. Lui, di solito loquace, perfino troppo, stavolta ha rifiutato ogni commento, al punto da lasciare addirittura in dubbio il suo arrivo a Napoli stasera, nonostante il biglietto aereo già fatto e l'albergo già prenotato per lui e per Tampalini padre e Tampalini figlio. Segno che il momento è deciso, non v'è dubbio. Ma anche dalla sponda di Toto Naldi (nella foto al centro) non si fanno annunci. Giusto l'ammissione di «qualche passo avanti» e, forse, di «un imminente incontro tra i professionisti delle parti». Una timida apertura (quella di Naldi), dunque, a fronte di un Corbelli in controtendenza con la sua voglia di raccontar le cose. Insomma, entrambi i soci hanno tenuto bassi i toni di un riavvicinamento che stasera dovrebbe concludersi con l'addio di Giorgio Corbelli dopo due anni di presidenza azzurra e con l'entrata in pompa magna di Toto Naldi in società. Non più, infatti, socio di minoranza, bensì titolare del cento per cento della lussemburghese Napoli S.A., a sua volta padrona della quasi totalità delle azioni azzurre. Dunque, Corbelli oggi a Napoli e, all'ora del tramonto, il via ai lavori. Si darà lettura del nuovo contratto e, visto che è stato già letto e riletto, la discussione dovrebbe limitarsi a poco o niente. Poi la firma: certa, anzi probabile.
DOMENICA L'ADDIO DI MAGONI
«È arrivato il momento di andar via. Stare per quasi quattro anni a Napoli mi ha dato emozioni inimmaginabili»
Addio Napoli: dopo tre campionati e mezzo, dopo (compresa la prossima) 125 presenze e sei gol, Oscar Magoni (nella foto in basso) se ne va. Atteso inutilmente un segnale da parte di una società che in questo momento non può dar segnali, il mediano ha rotto gli indugi ed ha deciso. «Domenica - ha detto - sarà la mia ultima partita con la maglia azzurra: vado via. Lo faccio con serenità, con la coscienza a posto, accompagnato dalla stima di tanti napoletani e, anche se non sono più un ragazzino, so che la cosa mi commuoverà, perché vivere per quasi quattro anni in una città come Napoli, che è città di calcio, mi ha dato emozioni inimmaginabili. Se ho un rammarico, è quello di non aver conosciuto e di aver giocato prima a Napoli: l'esperienza mi sarebbe sicuramente servita». Parla e si emoziona, Magoni. Lascia Napoli a malincuore, si capisce, ma non può più aspettare. Lascia, saluta, ma non sa neppure dove andrà. «In vita mia non mi sono mai legato ad un club prima di parlare con la società per la quale sono tesserato. E pur essendo in scadenza di contratto, non l'ho fatto neppure questa volta. Ho dei contatti, questo sì, ma nulla di particolare. Non so neppure se troverò una squadra oppure no. In questo sciagurato caso, ne approfitterò per prendere il patentino di allenatore di seconda categoria. Chissà, restando nel calcio potrei tentare l'avventura di allenatore». Poi un grazie a tutti ed uno sguardo al passato più recente: «Perché siamo finiti in B e perché ci siamo rimasti? Sicuramente per colpe di tutti: dalla società alla squadra. Da anni a Napoli non si ha la possibilità di programmare e non si va da nessuna parte campando alla giornata. Spero che questo non accada più, che il Napoli ritrovi stabilità e pubblico. Il mio è un augurio sincero».
Fonte: Il Portico
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