Tu sei qui: Economia e TurismoRiscatto Cavese, festa al "Lamberti"
Inserito da (admin), lunedì 11 settembre 2006 00:00:00
20 anni dopo riecco la Cavese in C1. Riecco il "Lamberti" vestito a festa. Buona la prima in casa: vittoria netta, che cancella la beffa di Foggia. Squadra concreta, più che spettacolare. Bene così, in una categoria superiore per vincere ci vogliono gambe e cuore, ma ci vuole anche la testa. E la Cavese di Campilongo ha dimostrato di averne molto di cervello contro il Lanciano, reduce dall'esordio vincente sul San Marino, che ha travolto la Salernitana. La Cavese ha aspettato quando c'era da aspettare, ha attaccato quando c'era da attaccare, ha colpito quando c'era da colpire. Campilongo si affida alla vecchia guardia e schiera il tridente dell'anno scorso: Ercolano centrale, sui lati Schetter e Aquino. Scelta illuminata, Ercolano ed Aquino preferiti ad Albano e Tarantino, hanno segnato i due gol. Sono solo due i volti nuovi: Romondini a centrocampo, che ha controllato bene l'argentino Correa, e Sportillo al centro della difesa, non sempre impeccabile.
Due squadre speculari, Cavese e Lanciano giocano con il 4-3-3. Gli ospiti non rinunciano al gioco e pressano alto, non se ne stanno chiusi. Ne viene fuori un primo tempo equilibrato, anche se dai ritmi non altissimi. Azioni gol da una parte e dall'altra. Il primo squillo è della Cavese: al 9' appoggio di Nocerino, velo di Ercolano, controllo e girata da terra di Aquino, fuori di un soffio. Al 12' la risposta del Lanciano: Colussi allarga per La Camera lanciato tutto solo verso la porta, bravissimo Mancinelli a chiudere con un'uscita a valanga. Il match gira dalla parte della Cavese al 22'. D'Amico recupera con caparbietà palla, fa il movimento giusto e mette dentro un cross invitante: Ercolano di testa sembra Toni e gira la palla giusto nell'angolo. Il vantaggio carica la squadra di Campilongo, che punge con maggiore insistenza e deprime il Lanciano. Al 27' punizione dal limite, Arno tocca per Schetter, sinistro basso respinto con difficoltà da Dei, Nocerino sotto porta manca la deviazione vincente. Al 37' Aquino brucia sullo scatto Bolic, che lo mette giù. Contatto lieve, ma l'arbitro non ha dubbi: rigore. Lo stesso Aquino va sul dischetto e spiazza Dei.
Secondo tempo di assoluto controllo della Cavese, anche questo sinonimo di saggezza, inutile il dispendio eccessivo di energie in una giornata di gran caldo. Spetterebbe al Lanciano, sotto di due gol, fare la partita, ma gli ospiti non hanno più forze, la Cavese sta lì ad attendere e ad azionare le ripartenze sulle fasce, che passano soprattutto per Schetter. Da applausi il numero del napoletano (18') a liberare Romondini, troppo laborioso lo stop, il destro viene deviato con il piede in angolo da Dei. Un'altra palla buona (24') è sui piedi di Aquino, che perde un po' troppo tempo, si defila e si lascia respingere il tiro. Nell'ultimo quarto d'ora Campilongo fa tirare il fiato al capitano Tatomir, entra Alfano che si occupa di Conti, l'ultimo tra gli ospiti ad arrendersi. Ospiti che, tra l'altro, restano in 10 per l'infortunio di Pagliarini.
Campilongo: «Comincio a vedere la mia squadra»
Ci teneva a cominciare bene. La sconfitta di Foggia, maturata nel finale e per un errore di un singolo, andava cancellata subito per non lasciare scorie. E soprattutto, c'era da festeggiare il ritorno in serie C1 dopo 20 anni. Sasà Campilongo sapeva tutto ciò ed alla fine è apparso molto soddisfatto per il 2-0 sul Lanciano: «Ho cominciato a vedere la mia squadra, la mia Cavese. Siamo ancora lontani dalla migliore condizione, ma sicuramente qualcosa di particolarmente interessante si è visto e la vittoria è stata senza dubbio meritata. Certo, c'è da migliorare, ma questo lo sappiamo».
Si è affidato alla vecchia guardia, il tecnico napoletano, preferendo tra gli altri Ercolano ad Albano. Ercolano lo ha ricambiato con il gol dell'1-0: «Avevo studiato il Lanciano ed avevo visto che loro hanno nel cuore della difesa un elemento molto forte di testa, Bolic. Così ho scelto Ercolano, che nel gioco aereo è più incisivo. Non a caso è arrivato il suo gol di testa, ma soprattutto Ercolano è riuscito più volte a fare la sponda per i compagni». Il tecnico napoletano, però, non è tipo da soffermarsi sugli elogi ai singoli, per lui al di sopra di tutto c'è sempre e comunque il gruppo. «Ho a mia disposizione un gruppo folto, composto da 20 persone, non è facile scegliere chi mandare in panchina ed in tribuna, ma così ho un ampio ventaglio di soluzioni. Le possibilità ci saranno per tutti e tutti quanti sono esattamente sullo stesso piano». Messaggio forse indirizzato a Pittilino, finito per la seconda domenica consecutiva in tribuna e che alla vigilia del primo match di campionato a Foggia aveva mostrato una certa insofferenza.
Fonte: Il Portico
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