Tu sei qui: Economia e TurismoSalernitana perdente, ma convincente
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 7 gennaio 2003 00:00:00
È finita l'era Zeman, ma il risultato non cambia. Undicesima sconfitta stagionale per la Salernitana. Anche il Messina le suona ai granata e, con una squadra che all'inizio non aveva grandi ambizioni, può permettersi il lusso di sognare. Salernitana ancora in fondo alla classifica. Fortuna che anche il Catania ha perso, per cui le lunghezze di distanza dalla quint'ultima sono sempre sei. Dunque, ancora una batosta per i granata, è vero, ma se da questa partita il nuovo allenatore Varrella (nella foto) si augurava di ricevere segnali confortanti, può dirsi soddisfatto. Giocare bene e perdere brucia a tutti, non c'è dubbio, ma la sfida al di là dello Stretto doveva servire soprattutto per capirne di più. Tecnico e presidente Aliberti erano stati chiari nelle ore che avevano preceduto la partita: «Vogliamo capire chi sta dalla nostra parte, chi crede nel progetto salvezza». Analizzando quello che si è visto al "Celeste", non si può che credere in questa squadra. Sempre che arrivino i due rinforzi (portiere ed attaccante) che lo stesso tecnico ha richiesto ed il patron ha promesso. Dopo una stagione e mezza, quasi, la Salernitana si è presentata con un volto nuovo. Bandite zona e tridente, si è ricorso ad un modulo molto più prudente ed assennato, oltre che più idoneo alle esigenze dei singoli. Varrella ha dato fiducia a Botticella: sarà lui il titolare fino a quando non arriverà una soluzione migliore (Micillo?). Difesa a quattro con tre centrali, uno dei quali, Cardinale, impiegato sulla sinistra «per avere un difensore puro pronto ad impedire le ripartenze avversarie», come ha spiegato nel dopo partita Varrella. Ha ben impressionato il centrocampo, un reparto da tempo nel mirino, in quanto incapace finora di esprimere gioco e copertura. Nel primo tempo la Salernitana è stata la padrona della zona nevralgica del campo. Sistemati a rombo, i centrocampisti granata non hanno concesso spazi agli avversari e sono stati anche bravi nell'imbastire azioni che hanno portato quasi al gol gli attaccanti. D'Antoni ha svolto con ordine il compito di regista arretrato, Maschio e Camorani hanno lavorato bene sulle fasce e Cammarota ha cercato di dare profondità alla manovra, anche se non sempre gli è riuscito. In avanti gran mobilità di Baggio, libero di spaziare su tutto il fronte d'attacco, con un Vignaroli ancora non al top. Il gol di vantaggio con il quale il Messina ha chiuso il primo tempo sembrava premiare più del dovuto l'undici di Oddo. In effetti, i siciliani avevano fatto ben poco, anzi, la Salernitana aveva colpito due volte con Baggio (nella foto) i legni della porta avversaria. Nella ripresa Varrella ha cambiato volto alla squadra: fuori Cammarota, inserimento di Cherubini in mediana e spostamento di Camorani nel vertice più avanzato del rombo di centrocampo. Una mossa che non ha convinto, anche se sembra giustificata dai problemi fisici che avrebbero colpito il giovane centrocampista granata. La Salernitana ha perso in lucidità a centrocampo, la difesa ha cominciato a soffrire, Zoro è andato in tilt ed il Messina prima ha fallito la possibilità del raddoppio (al 5' rigore alle stelle di Zampagna), poi ha messo al sicuro il risultato, approfittando di un'altra dormita generale dei granata in fase difensiva. Nel frattempo Salernitana vicino al pari con un tiro di Vignaroli che ha scheggiato il palo. Insomma, come risultato la Salernitana continua il suo momento no. Come gioco e motivazione, invece, la "svolta Varrella" sembra trovare riscontri positivi.
«HO RIVISTO UNA SQUADRA»
Nonostante la sconfitta, Aliberti ritrova l'ottimismo: «Sono sempre gli episodi a condannarci, ma ho visto una squadra viva, che ha voglia»
Di momenti difficili ne ha passati tanti da quando è presidente della Salernitana, ma come questo probabilmente mai. Ed infatti, Aliberti (nella foto in basso) a Messina era teso come si è soltanto nel primo giorno di una vera e propria impresa da compiere. La sua squadra è ultima in classifica, ha chiuso in maniera traumatica con l'allenatore che da sempre voleva a Salerno e con la scelta Varrella si è preso una bella responsabilità. Si attendeva una risposta importante dal gruppo e dal nuovo allenatore e, risultato a parte, ritiene di averla avuta. «La sconfitta è arrivata per sfortuna, soltanto per sfortuna. Quest'anno non ce ne va bene una. Abbiamo preso due pali ed una traversa, subendo il gol nell'unico rischio corso nel primo tempo. Sono sempre gli episodi a condannarci. Ci è stato fischiato un rigore contro che non c'era e non ce ne è stato dato uno su Gonzalez che c'era. Altre cose negative, purtroppo gira tutto male». Delusione per il risultato, ma consapevolezza di aver solcato la strada giusta per la risalita: «Ho visto una squadra che gioca al calcio, una squadra che ha voglia e che è viva. Così possiamo raggiungere la salvezza. Occorre solo una vittoria per sbloccarci». Aliberti promuove la squadra ed il nuovo allenatore. Un modo anche per dare coraggio in una fase a dir poco problematica. «Credo che Varrella abbia fatto tutto bene. I cambi? Non entro in competenze che sono di esclusivo dominio di un allenatore. Il suo approccio è stato quello giusto, i calciatori hanno risposto come noi tutti ci attendevamo da chi lotta per non retrocedere». Passato, presente, futuro. E soprattutto, mercato. Aliberti è sollecitato su quest'argomento: «Quello che ci sarà da fare verrà fatto, miglioreremo dove ci sarà da migliorare. Queste cose saranno argomento di discussione con l'allenatore. Dovremo valutare insieme gli interventi da effettuare, interventi mirati». Indicazioni sui nuovi non ne dà, però chiarisce le posizioni di Tedesco e Vignaroli: «Sono due calciatori della Salernitana e dovrebbero restare nostri fino alla scadenza del contratto. Valuteremo se saranno disposti a rinnovare l'intesa. In un mercato come questo non credo che ci saranno tante società che avranno soldi da spendere». La Salernitana ha perso un'altra partita, tra l'altro contro una squadra allenata da Oddo, tecnico con il quale è finito in tribunale. Ed ha perso per i gol di Iannuzzi, un giocatore che fu Zeman a lanciare nella Lazio. Ma a questi aspetti dà poca importanza. «Oddo è una brava persona, ci siamo stretti la mano a fine partita. Il fatto che abbia segnato Iannuzzi è irrilevante. In momenti come questi c'è altro cui pensare».
Fonte: Il Portico
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