Ripresa degli allenamenti per la Cavese, ieri a Mugnano del Cardinale, con una pericolosa spada di Damocle sulla testa. Massimiliano Scichilone, infatti, si è solo presentato all'appello. Poi di corsa a sottoporsi alle terapie di Eugenio Marinucci a Cava. Per il bomber l'allarme rosso non è terminato. Lo stesso medico sociale aquilotto, Antonio Massa, va cauto nella prognosi: «Solo un più approfondito esame cui si sottoporrà il calciatore tra una settimana e mezzo ci darà il quadro reale del suo stato. L'ematoma che gli procura il disturbo al quadricipite femorale è di vecchia data. Il suo riassorbimento meriterebbe riposo prolungato. Ma, viste le emergenze di formazione, stiamo accelerando i tempi con appropriate terapie riabilitative. Il controllo ci dirà quale è stata la risposta avuta e, dunque, quanto lungo il recupero definitivo». Abbattuto psicologicamente il centravanti di Bufera, che stava vivendo una sua seconda giovinezza in questo avvio di stagione. «Mi sentivo tranquillo - commenta Scichilone - e le mie prestazioni sempre coronate con il gol lo testimoniavano. Aver segnato già 8 reti era un bottino che alla vigilia della stagione non mi aspettavo di raggiungere. Ma dopo Potenza il fastidio al muscolo si è accentuato ed ho capito subito che non sarebbe stato un semplice massaggio a tenere sotto controllo il fastidio. Spero di tornare al più presto a disposizione della squadra». E se Scichilone è out, Placentino ha ripreso a lavorare, anche se senza forzare. Non è da escludere un suo recupero per la prossima interna con il Melfi.