Tu sei qui: Economia e TurismoSempre più super Cavese
Inserito da (admin), lunedì 26 febbraio 2007 00:00:00
Bella, sofferta, meritata. La Cavese vince ancora, è il 5° successo consecutivo, ed ora punta decisamente le prime due posizioni, quelle occupate da Ravenna ed Avellino, cioè punta dritto alla serie B. Battuto il Martina, anche se con qualche patema di troppo nel finale. Questo perché sul 2-0 la squadra di Campilongo non ha avuto la freddezza necessaria per chiudere la partita. Ma la prova della Cavese resta positiva, quella che dà la 7ª vittoria consecutiva in casa, la 10ª complessiva al "Simonetta Lamberti". Parte forte la Cavese, proprio come a Gallipoli. Palla a centro ed è già avanti modello rugby, con Alfano che fa un blocco a centrocampo per facilitare il lancio per Ercolano. Il gol del vantaggio è la logica conseguenza dell'atteggiamento iniziale della Cavese.
La partita si sblocca al 10': Schetter se ne va sulla sinistra e mette forte e basso al centro; Ambrosi, il grande ex, si scontra in uscita con un difensore, la palla s'impenna ed Aquino la mette dentro di testa. Un gol realizzato contro una squadra che non ne prendeva da 570 minuti. La Cavese si gasa e spinge ancora. Azione quasi in fotocopia al 18': Schetter cerca ancora Aquino, ma il numero 9 viene anticipato di un soffio ad un metro dalla porta. Poi la partita gira, il Martina reagisce e conferma di essere una delle squadre più in forma del momento. E così la squadra di Pensabene mette la testa fuori dal guscio e prova a colpire, ma trova di fronte un super Mancinelli. Primo prodigio del portiere al 20': Cardascio prova dal limite, il pallone incoccia un piede di Cipriani e s'impenna, ma c'è la manona del portiere già disteso in tuffo a sventare. Al 35' cross di Cardascio, tiro al volo di Di Liso, Mancinelli vola a respingere di pugno. E poi il prodigio finale al 46': il rigore parato a Cantoro.
Nella ripresa la Cavese riparte subito forte ed al 6' arriva il raddoppio in contropiede. Aquino vola sulla destra, alza la testa, guarda e trova al centro Schetter: controllo e tiro di sinistro che tocca l'interno del primo palo e finisce in porta. Il Martina barcolla e la Cavese confeziona azioni su azioni, ma il 3° gol non arriva. Ed i pugliesi riaprono la partita al 18': punizione di Cantoro, la palla sfugge a Mancinelli, Mariniello la ribadisce in porta. Poi Campilongo passa al 4-4-2, toglie prima Alfano e poi gli esterni Schetter ed Aquino, la squadra arretra, ma regge l'urto. Al 41' Ercolano potrebbe chiudere la partita, liberato di tacco da Perna davanti ad Ambrosi, ma il suo sinistro è troppo debole. Poi gli interminabili 5 minuti di recupero. Ma il Martina non passa e la Cavese vola sempre più in alto.
Schetter: «Una vittoria in nome di Catello»
Schetter, l'autore del raddoppio, che baciò Mancinelli dopo il gol di Gallipoli, ha un'altra confessione da fare. «Al momento del tiro ho chiuso gli occhi e li ho riaperti un attimo dopo che ho visto la palla entrare in porta. Forse è meglio così, senza prendere la mira», confida e ci scherza su. Per il napoletano è il 3° gol in 2 partite, il 4° del campionato. Finalmente incide, l'infortunio è definitivamente alle spalle. «Non riuscivo ad allenarmi bene, ecco spiegate le mie prestazioni non al top, adesso sto bene e credo si veda. Fare gol è sempre una gioia grande per un attaccante, anche se la cosa più importante è che vinca la squadra». La dedica ha un nome e cognome: Giuseppe Mari, il papà di Catello, il leone biancoblù: «La dedico a lui questa vittoria. Il bacio a Mancinelli? La prossima volta». Ora è tornato a giocare sulla linea degli attaccanti, nel ruolo cioè che più gli piace. «Sinceramente sì, è lì che preferisco giocare perché posso spingere di più. Da interno di centrocampo può capitare 2-3 volte e va anche bene, lì però devo stare attento a tenere la posizione. In avanti è tutta un'altra cosa». Salvezza raggiunta, squadra in piena zona play-off, l'Avellino ad un solo punto. «Una cosa è certa: non accuseremo flessioni, intendo cali di concentrazione, perché non fanno parte di questo gruppo e di questo allenatore. Per gli obiettivi vedremo, pensiamo ad una partita alla volta».
L'altro eroe di giornata, oltre ad Aquino, autore del 1° gol, è Mancinelli, il portierone della Cavese, che sull'1-0 ha parato un calcio di rigore: «Ho scelto il lato giusto e mi è andata bene. Quando l'avversario si prepara sul dischetto, ti affidi all'istinto». L'ultimo rigore lo parò un po' di tempo fa a Mangiapane del Benevento, un altro che calciava di sinistro come Cantoro: «Bene, vale a dire che i sinistri mi portano bene, speriamo che saranno ancora loro a calciare eventuali rigori. Certo è che come li calcia il nostro De Giorgio sono più difficili da parare». Non solo il rigore, ma anche altre parate decisive: ha vinto la sfida a distanza con Ambrosi, ex della Cavese, che veniva da un una lunga imbattibilità. «L'importante è stato vincere la partita, il che ci consente di guardare avanti ancora con maggiore tranquillità. Ora pensiamo alla prossima contro il Giulianova e, soprattutto, non guardiamo in casa altrui. Il Ravenna domenica giocherà a Salerno? Non ci interessa, guardiamo in casa nostra».
Mister Campilongo elogia tutti e ringrazia la squadra: «Hanno vinto con il cuore ed il carattere, questa è una squadra che non molla mai neanche di un centimetro, sono queste le caratteristiche vincenti. Ora non crediamo che a Giulianova sia una passeggiata, andiamo là concentrati e giochiamo da Cavese, solo così possiamo vincere senza andare incontro a brutte sorprese». Poi spiega le difficoltà finali ed i cambi: «Sul 2-0 avremmo dovuto chiudere la partita, poi è subentrata un po' di stanchezza, perché abbiamo pagato il duro lavoro settimanale che ci consentirà di restare in condizione fino al termine del campionato. Alfano l'ho tolto perché non trovava i tempi giusti, Schetter perché ormai era stremato ed aveva i crampi». Pensa a chi ha giocato, ma anche a chi è rimasto in panchina ed un riferimento preciso lo ha fatto a De Giorgio: «Un giocatore importantissimo per questa Cavese, non l'ho schierato perché mi sembrava giusto riproporre la squadra che aveva fatto benissimo a Gallipoli, ma per noi De Giorgio sarà ancora fondamentale».
Fonte: Il Portico
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