"Grandi Speranze" è il titolo del servizio andato in onda all'interno della trasmissione di approfondimento "Tagadà" condotta da Tiziana Panella che introduce così il servizio dell'inviata Daniela Volpecina: «Perché le parole che io sento di più in queste ore sono "confusione", "attesa", "preoccupazione", parole che stonano con l'indicazione di fiducia portata dal piano vaccinale. Magari non immediatamente ma, per l'estate, andrà tutto bene. Ed è così che alcune categorie, più di altre, si stavano preparando. Ecco dove andiamo: in Costiera Amalfitana!»

Ad intervenire per primo è Vito Cinque, imprenditore turistico e vice Presidente di Confindustria Salerno: «Le prenotazioni arrivano dalle Nazioni che hanno un più alto tasso di vaccinazioni effettuate - ha dichiarato il manager de Il San Pietro di Positano - quindi dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti, da giugno in poi. Purtroppo noi non sappiamo ancora quando saremo vaccinati, venire in vacanza in questo momento, è anche un atto di fiducia nei confronti della struttura che ti ospita. Adesso l'albergo sta iniziando a rimettersi in moto, ci auguriamo di poter aprire per il 22 massimo per il 29 di aprile. Passaporto vaccinale a tutti i costi: c'è bisogno di un documento che possa attestare l'avvenuta vaccinazione e tranquillizzare chi ha voglia di viaggiare. Bisogna iniziare a capire - ha chiosato Cinque - che le attività turistiche sono attività che hanno bisogno di una programmazione.»

«Siamo un paese fantasma. Neanche in tempi di guerra era così.» Ha dichiarato ai microfoni di La7, Alfonso Pane per tutti qui, a Positano, conosciuto come Garibaldi.

La direttrice commerciale di Casa Angelina Lifestyle, Annarita Aprea, ha snocciolato alcuni dati non dissimili da tutte le altre strutture in Costa d'Amalfi: «E' da un paio di settimane circa che i telefoni hanno ripreso a squillare. Abbiamo prenotazioni che iniziano dalla metà di maggio, con un picco che, al momento, vediamo da metà luglio in poi. Nei fine settimana di maggio avremo un buon afflusso di clientela italiana. Dagli Stati Uniti ci è stata richiesta la possibilità di effettuare dei covid test direttamente in Hotel e noi ci stiamo organizzando in tal senso. C'è un grandissimo desiderio del viaggio.»

Insomma messaggi chiari e diretti che ben spiegano come una struttura ricettiva, e tutti i servizi turistici ad essa collegata, non sia un semplice interruttore da avviare ma che necessità di organizzazione, trasparenza e soprattutto fiducia, come ha ben spiegato l'imprenditore positanese nei suoi diversi interventi.

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