Tu sei qui: Economia e TurismoUn "recovery plan" della cultura per reagire al Covid-19, la proposta del Ravello LAB
Inserito da (Maria Abate), sabato 17 ottobre 2020 17:59:23
Una proposta articolata per un recovery plan della cultura, finalizzata a promuovere la sostenibiltà economica e sociale delle imprese culturali nel progetto di rilancio dell'Europa post Covid attraverso la progettazione e la gestione nell'era del digitale. È quanto emerso dai colloqui internazionali di Ravello LAB, il forum europeo promosso da Federculture e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, svoltosi a Ravello dal 15 al 17 ottobre.
Il laboratorio di idee e proposte ha raccolto in una tre giorni di approfondimenti e dibattiti una serie di raccomandazioni che puntano a rendere vivo e vitale un settore così delicato e strategico come quello dell'industria culturale e creativa nell'era post Covid e dare vita a una nuova strategia della cultura come fattore di sviluppo locale.
Super bonus da estendere a tutti i cantieri culturali (teatri, musei e biblioteche), cultural bond e lo strumento di finanza "paziente" a sostegno dell'impresa culturale, benefit corporation come nuovi interlocutori dei luoghi della cultura. Ma anche digitalizzazione e cambiamento: il nuovo paradigma della cultura post Covid che oggi più che mai sente il bisogno di proiettarsi in avanti concretamente per individuare quei percorsi necessari a valorizzare lo sviluppo dell'industria culturale e quindi dell'intero Paese e dei rispettivi territori.
La pandemia ha colpito duramente il mondo della cultura e dello spettacolo e a Ravello si è ragionato su come rendere sostenibili le imprese culturali e aiutarle a superare questo delicato momento. Le opportunità ci sono, supportate dalla recente ratifica della Convenzione di Faro, che mette al centro il diritto dei cittadini alla partecipazione culturale, e l'innovazione legislativa introdotta con recente Decreto Semplificazioni che consentirà agli Enti locali forme speciali di partenariato con l'obiettivo di aiutare nuove imprese culturali, anche del Terzo Settore, a gestire il patrimonio culturale diffuso ora inutilizzato. Perché investire nella cultura torni a essere priorità.
«Abbiamo fortemente voluto questa quindicesima edizione di Ravello LAB, anche se attraverso le modalità con cui è stata celebrata, che tuttavia non hanno minimamente scalfito la ricchezza dei contenuti. Non si tratta di mantenere una ‘tradizione', ma di rinnovare quella responsabilità assunta quindici anni orsono dal Comitato Ravello LAB: considerare la Cultura strumento indispensabile per lo sviluppo dei territori e la crescita delle comunità. Oggi - in tempo di emergenza Covid - più di ieri!», ha detto Alfonso Andria, Presidente del Centro Universitario per i Beni Culturali di Ravello.
Fonte: Ravello Notizie
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