Tu sei qui: Eventi e SpettacoliErri De Luca torna ad Agerola con "Il giro dell'oca"
Inserito da (redazionelda), giovedì 11 ottobre 2018 18:55:02
Dopo il suo passaggio ad Agerola lo scorso 9 agosto nell'ambito del festival "Sui sentieri degli Dèi", Erri De Luca tornerà ad Agerola sabato prossimo (13 ottobre) per la prima presentazione al pubblico del suo ultimo libro "Il giro dell'oca" (edizioni Feltrinelli). L'appuntamento è alle 18 nella Chiesa dela Madonna di Loreto nella frazione Campora.
L'eclettico e amato giornalista, poeta, nonché traduttore di testi biblici, conferma il suo rapporto di amicizia con la località storica collocata tra la Penisola sorrentina e la Costiera amalfitana, soprannominata la "piccola Svizzera dei Monti Lattari" per il clima frizzante anche nella stagione più calda, ma anche la "Divina" visto che da qui si inerpica il Sentiero degli dei, uno dei dieci itinerari di trekking più spettacolari al mondo secondo il New York Times.
E visto che per lo scrittore napoletano quella della montagna è una passione antica, in attesa dell'evento che lo vedrà protagonista sabato prossimo, De Luca non si è lasciato sfuggire l'occasione di giungere ad Agerola qualche giorno prima per cimentarsi nell'attività di climbing insieme al sindaco di Agerola Luca Mascolo.
"Un coraggio può venire da un'imitazione. Non lo avevo prima e mi è piaciuto prenderlo in prestito da quella creatura". Con Il giro dell'oca Erri De Luca scrive la sua storia più intima.
Una sera, mentre rilegge Pinocchio, un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre - la donna con cui in gioventù lo concepì - decise di abortire. Alla fiamma del camino, il figlio gli appare già adulto, e quella presenza basta "qui e stasera" a fare la sua paternità.
Per tutta la notte, al figlio "estratto da una cena d'inverno" lui racconta "un poco di vita scivolata". E così ecco l'infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria libertà, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato... Fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e il monologo diventa un dialogo, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull'importanza delle parole e delle storie. Un'indagine che, più che tracciare un bilancio, vuol essere scandaglio, ricerca interiore - quasi una rivelazione.
Fonte: Il Vescovado
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