Tu sei qui: Eventi e SpettacoliL’oltre e l’infinito nella poesia: Corrado Calabrò incontra la Costiera Amalfitana
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 19 agosto 2024 11:28:07
È "L’attrazione dell’Oltre nella poesia di Corrado Calabrò", il titolo del primo importante incontro poetico che si svolge venerdì 23 agosto, alle ore 19, nella suggestiva chiesa medioevale di San Giovanni del Toro. L’evento è patrocinato dai Comuni di Ravello ed Amalfi, i club Rotary e Inner Well della Costiera Amalfitana, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, le associazioni culturali Feluca Maiori, Ravello Nostra, la casa editrice Media Leader Nibiru edizioni. Intervengono Antonio Brando, Fabia Baldi, Corrado Calabrò, Giovanni Camelia, Carlo Di Lieto, Ulisse Di Palma, Lorenzo Imperato, Giuseppe Gargano, Lorenza Rocco, Donato Sarno, coordina Piero Rocco.
Il desiderio di esplorare «l’oltre» è radicato negli uomini e li accompagna per tutta la vita: la spinta a superare l’orizzonte limitato delle proprie percezioni sensoriali e a volgere lo sguardo verso l’infinito nasce sin dall’infanzia e si protrae per tutta la vita. La poesia di Corrado Calabrò sa essere spontanea e colta, istintiva e cesellata, sanguigna e metafisica. Le sue liriche si alimentano di mille suggestioni: il vissuto personale dell’autore e le memorie della Magna Grecia, il mito e l’astrofisica, la ricerca dell’inesprimibile e l’amore per la donna, carnale presenza e impossibile tensione esistenziale. Il risultato è una poesia musicale, capace di lasciare nell’orecchio una lunga risonanza, e nella mente immagini abbacinanti, che sbocciano inesauribilmente l’una dall’altra. Visioni di plastica icasticità perché impastate dei quattro elementi primigeni: la terra, il fuoco, l’aria, e soprattutto l’acqua. L’acqua di quel mar Mediterraneo già cantato da Omero che fluisce come onnipresente, palpitante fondale attraverso tutta la produzione di Calabrò, dagli esordi di Prima attesa del 1960 fino alle liriche più recenti. Non solo filosofia esistenzialista, ma anche l’astrofisica gioca un ruolo importante in quanto la vicenda terrena sembra non essere disgiunta da quella degli altri astri che si trovano nell’universo, anzi ci dev’essere certamente un nesso, qualcosa per cui tutto si tiene e che fa continuare (non si sa ancora per quanto) questa nostra avventura sulla Terra. In Calabrò è forte la ricerca continua, la tensione verticale verso l’infinito o meglio l’infinito dell’infinito o l’ultra-infinito e, a fare da bussola e da faro nel grande mistero dell’infinito universo, del quale non conosciamo che una minima parte, non può che essere la Poesia, una Poesia che collabora con la Scienza.
Corrado Calabrò è nato a Reggio Calabria. Già magistrato alla Corte dei Conti, Consigliere di Stato, funzioni al Tar del Lazio, alla Consob, alla Banca d’Italia e all’Antritrust, alla Presidenza del Consiglio e con ruoli apicali in diversi dicasteri. Nel luglio 2018 l’Unione Astronomica Internazionale, su proposta dell’Accademia delle Scienze di Kiev, gli ha dedicato un asteroide, 291855 Calabròcorrado per avere rigenerato la poesia aprendola, come in sogno alla scienza. Al primo volume di poesie, scritto tra i diciotto e i vent'anni, Prima attesa (1960), sono seguite molte altre raccolte, tra cui Agavi in fiore (1976), Presente anteriore (1981), Rosso d'Alicudi (1992), Una vita per il suo verso (2002), La stella promessa (2009), T'amo di due amori (2010). Numerose sono le edizioni straniere delle sue poesie in una ventina di lingue e le trasposizioni teatrali e musicali dei suoi versi. Col romanzo Ricorda di dimenticarla (1999) è stato finalista al premio Strega e ha ispirato il film Il mercante di pietre di Renzo Martinelli. Per la sua opera poetica ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero, tra cui due lauree honoris causa. Le sue prime poesie sono state pubblicate nel 1960 dall’editore Guanda di Parma col titolo Prima attesa. Sono venuti poi altri ventitré volumi, tra cui Rosso d'Alicudi, pubblicato nel 1992 da Mondadori, Una vita per il suo verso (2002), La stella promessa (2009), Quinta Dimensione (2018), che è la più completa opera poetica di Calabrò. Nel 2013 fece discutere una sua presunta candidatura al premio Nobel per la Letteratura, ripresa da alcuni quotidiani. In realtà fu invitato alla 13ª "Settimana della Lingua Italiana nel Mondo" in Svezia[2] e, in quel contesto, presentò le sue ultime traduzioni in svedese, Den utvalda stjärnan e Vid slocnad mǻne, alla presenza di alcuni accademici.
Fonte: Il Vescovado
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