Tu sei qui: Eventi e Spettacoli“La gardenia nell’occhiello”, 24 agosto a Minori storia e vicissitudini di Agostino Di Bartolomei
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), giovedì 22 agosto 2024 15:44:56
Nato da un progetto di Roberto Pappalardo, lo spettacolo "La Gardenia nell'Occhiello" fa tappa a Minori sabato 24 agosto, nella piazzetta Maggiore Garofalo, con inizio alle ore 21,30.
Protagoniste del recital che racconta la storia e le vicissitudini del grande calciatore Agostino Di Bartolomei saranno la voce di Roberto Pappalardo e la chitarra di Stefano Arrigo.
Un chitarrista di strada e un uomo vestito con un abito in disuso (forse un frac) si ritrovano in una via solitaria, sul far della notte. L'uomo porta sul petto una gardenia rossa.
Questa è l'immagine con la quale l'autore ed attore salernitano ha deciso di cominciare il suo personalissimo racconto incentrato sulla storia del calciatore Agostino Di Bartolomei.
Agostino nasce a Roma nel 1955, anno in cui Domenico Modugno incise Vecchio Frac. Il brano (per uno scherzo del destino) fu ispirato da un fatto di cronaca: il suicidio di un principe che si tolse la vita all'età di 39 anni, età nella quale anche Di Bartolomei morì suicida il 30 maggio 1994, nella sua casa di S. Marco di Castellabate.
Da questa "strana" coincidenza, Roberto e Stefano proveranno a narrare la vita non soltanto di quello che fu un calciatore raffinato ma anche di un uomo colto, sensibile e lungimirante quale era Di Bartolomei: una vera e propria mosca bianca per l'ambiente sportivo di quegli anni.
Egli decise, dopo aver militato per circa 20 anni in serie A, nelle grandi compagini del massimo campionato italiano, di concludere la sua carriera in serie C, nella piccola Salernitana di fine anni ‘80, trascinandola in uno storico risultato per la città: la conquista della serie B.
Partendo da qui, il pubblico sarà condotto a fare un tuffo in quegli anni e a descriverne i cambiamenti che cominciavano a delinearsi. Ma si dirà soprattutto di calcio, di un calcio che non esiste più e del perché questo sport, nonostante tutto, continui a rappresentare ancora oggi, uno dei "fatti" della vita, più belli e amati, non solo dalle masse popolari ma anche dagli intellettuali e dai poeti di sempre.
E allora Saba, Pasolini, Gatto, Camus, con i loro scritti faranno compagnia in questo viaggio dove la figura di Agostino Di Bartolomei farà da collante, da guida, attraverso la sua vicenda personale che, seppur dall'epilogo amaro, consentirà di parlare della semplicità e dell'allegria che il calcio riesce a donare a tutti, anche a coloro che non sono tifosi.
Fonte: Il Vescovado
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