Tu sei qui: Eventi e SpettacoliMusica da camera a Ravello: i concerti di venerdì 1° e sabato 2 giugno all'Annunziata
Inserito da (ranews), giovedì 31 maggio 2018 11:39:24
Dopo il sold-out dell'ultimo appuntamento di maggio che ha visto sulla scena della "Ravello Concert Society" l'applauditissima pianista veronese Maddalena Giacopuzzi, ritorna - per il concerto di venerdì 1° giugno (ore 21:00) al Complesso Monumentale della SS. Annunziata - l'Ager Piano Trio (Ilario Ruopolo, Francesco D'Arcangelo e Pasquale Russo) con due fra i più famosi capolavori composti per la classica formazione violino-violoncello-pianoforte: il Trio in re minore n.1 op.49 di Felix Mendelssohn e il Trio n.4 op.90 di Antonin Dvorak, meglio conocsciuto come "Dumky Trio".
Quando il Trio n.1 di Mendelssohn venne eseguito per la prima volta a Lipsia il 23 settembre 1839, con lo stesso autore al pianoforte, Robert Schumann ebbe parole di elogio e scrisse poco dopo: "Questo Trio è una eccellente composizione che tra qualche anno delizierà i nostri nipoti e pronipoti. Mendelssohn è il Mozart del nostro momento storico, il più brillante dei musicisti, quello che ha individuato più chiaramente le contraddizioni dell'epoca e il primo che le ha riconciliate tra di loro". Nella seconda parte il "Dumky Trio" di Dvorak, uno fra i trii più famosi e più eseguiti nelle sale da concerto. "Dumky" è una parola di origine slava che designa una vera e propria forma poetica celebrativa di grandi eroi, che ricorda le gesta dei cosacchi alla conquista della Pace e della Libertà.
Ed il riferimento ai cosacchi ritorna nel concerto che il pianista Alessandro Marano terrà all'Annunziata sabato 2 giugno dove troviamo, subito dopo la Ballata n.2 in Si minore e di Franz Liszt, lo Studio n.4, "Mazeppa" che è il cuore del ciclo dei "12 Études d'exécution transcendante" completato da Liszt nel 1851. Mazeppa, capo militare dei cosacchi, vissuto tra il 1644 e il 1709, fu il protagonista di una storia sentimentale-eroica che ha ispirato, in più forme, lavori di Voltaire, Byron, Puskin, Hugo, Caikovskij, Pedrell. La storia racconta del paggio Ivan Stepanovic Mazeppa, sorpreso in tresca d'amore con una nobildonna polacca, sposa a un marito geloso, e per questo condannato a essere legato sul dorso di un cavallo, lanciato in corsa sfrenata in mezzo alla steppa russa. Raggiunta l'Ucraina e raccolto agonizzante dai contadini del luogo, fu trionfalmente proclamato loro capo nazionale. Marano conclude la prima parte del concerto dedicata a Liszt con la Fantasia sull'inno di battaglia "Santo spirito cavaliere" dall'opera "Rienzi" di Richard Wagner.
Nella seconda parte del concerto i "Quadri da una esposizione" di Modest Mussorgsky. Nel 1874, in memoria dell'amico architetto e pittore Viktor Hrtmann morto l'anno precedente, il musicista russo compone "Quadri di un'esposizione", un'opera ispirata ad una serie di opere dell'amico esposte a Pietroburgo e divisa in di dieci sezioni, ognuna riportante il titolo originale del quadro che l'aveva ispirata, preceduto da una introduzione detta Promenade (Passeggiata). Con questi interludi - ripetuti spesso fra l'uno e l'altro episodio con variazioni di tonalità e mutamenti di colorito armonico - l'autore ha voluto descrivere se stesso mentre si aggira nelle sale dell'esposizione con il pensiero mesto rivolto all'amico perduto.
Fonte: Il Vescovado
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