Tu sei qui: Eventi e SpettacoliRavello concert, i B(ig) della musica classica all’Annunziata
Inserito da (redazionelda), lunedì 28 giugno 2021 18:01:38
Le tre "B" per antonomasia della musica classica - Bach, Beethoven e Brahms - saranno i protagonisti del recital della pianista Brunella Domenichiello in programma mercoledì 30 giugno, a partire dalle 20.30, all'Annunziata di Ravello.
Il concerto si apre con un'opera bachiana che suscitò grande interesse al momento della sua pubblicazione, soprattutto per la grandiosità e le difficoltà tecniche che vi erano contenute. La Partita n. 5 in sol maggiore è articolata in sette movimenti, che prendono avvio da un Praeambulum dal ritmo ben marcato e incisivo, mentre la Courante, dopo la successiva Allemande, presenta un tono più spigliato e la Sarabande si adagia in un andamento di danza più tranquillo e riflessivo; di gusto graziosamente francese il Minuetto che sfocia nel cadenzato Passepied e nell'impetuosa e solenne Gigue conclusiva.
Bach usava il termine ‘partita' non tanto nell'antica accezione di serie di variazioni sopra un basso dato, ma in quella più generica di suite di danze. Tanto è vero che le stesse sei partite furono anche chiamate suites tedesche in contrapposizione a quelle francesi ed inglesi.
A concludere il primo tempo del Concerto troviamo la Sonata Op.109 di Ludwig van Beethoven.
Composta nel novembre 1821, quindi tra le ultime opere del maestro tedesco, nella struttura questa sonata presenta una geniale asimmetria di strepitosa novità: non più tre o quattro movimenti distribuiti secondo il tradizionale principio dell'equilibrio interno, ma il modernissimo, apparente "squilibrio" tra il Vivace, ma non troppo e il Prestissimo iniziali, brevi e straordinariamente concisi, e la grande espansione del Tema con variazioni, chiave di volta su cui è spostato il baricentro della Sonata e attorno alla quale gravitano gli altri due movimenti.
Il cammino di totale rigenerazione stilistica che ha portato alle ultime Sonate, alla Missa Solemnis, alla Nona Sinfonia e agli ultimi Quartetti segna anche il totale isolamento di Beethoven nei confronti del proprio tempo: il compositore si è ormai totalmente rifugiato in un consapevole solipsismo in cui è la sola musica a dettare le ragioni.
La grandi sonate scritte da Beethoven nei primissimi anni del diciannovesimo secolo - come appunto la n. 109 - e i brevi pezzi in forma libera scritti da Brahms nel 1892-1893 - tra cui i Tre Intermezzi op. 117 - aprono e chiudono l'Ottocento pianistico. Gli intermezzi, le fantasie e le rapsodie brahmsiane sono l'estrema manifestazione della concezione romantica della musica come attività sentimentale e del pianoforte come veicolo privilegiato per confessioni intime. Eppure le affinità tra Beethoven e Brahms sono più forti delle differenze, non soltanto perché Brahms stesso si dichiarava erede d'una cultura musicale che risaliva, appunto, a Beethoven e a Bach, ma soprattutto perché alla base della sua musica sono i principi classici dell'architettura musicale, primo tra tutti il contrappunto.
Così, con gli Intermezzi op. 117 e le Rapsodie op. 79, la Domenichiello conclude la sua esibizione/rassegna dei capisaldi della musica classica di tutti i tempi.
L'intera programmazione 2021 della Ravello Concert Society, curata dal direttore artistico Antonio Porpora Anastasio, è disponibile su www.ravelloarts.org.
La brochure può essere scaricata da:www.ravelloarts.org/Ravello_2021.pdf
Fonte: Il Vescovado
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