Tu sei qui: Lavoro e FormazionePoste Italiane, utili da record ma lavoratori precari e a rischio: “Infortuni in aumento, serve l’intervento del Governo”
Inserito da (Admin), domenica 23 marzo 2025 18:13:09
Roma, 23 marzo 2025 - Mentre Poste Italiane celebra i suoi risultati economici da primato, con utili da capogiro e una crescente espansione sul mercato, l’Associazione "Precari in Rete" accende i riflettori su una realtà ben diversa: dietro i bilanci in attivo, si cela un esercito di lavoratori precari, sottopagati, sottoposti a turni estenuanti e troppo spesso vittime di infortuni gravi.
Dal 2021 al 2023, secondo i dati diffusi dall’associazione, si sono verificati 14.590 infortuni sul lavoro, 3.704 dei quali gravi e 12 con esito mortale. Dati preoccupanti, che si sommano a quelli del triennio precedente, ancora più allarmanti: 17.907 infortuni, 4.973 gravi e 14 mortali. A essere colpito, in particolare, è il settore del recapito postale, che da solo rappresenta il 75% dei casi.
Le cause principali? Incidenti su motoveicoli aziendali, scivolamenti e cadute lungo i percorsi a piedi, condizioni meteo avverse e ritmi di lavoro frenetici. A subire le conseguenze peggiori sono i giovani precari, spesso assunti con contratti a termine di pochi mesi, senza un’adeguata formazione né tutele essenziali come il pagamento dello straordinario.
«Abbiamo portato questa situazione all’attenzione delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato», ha dichiarato un portavoce di "Precari in Rete". «Non si può ignorare che il primo datore di lavoro in Italia, partecipato dallo Stato, alimenti un sistema che espone i suoi dipendenti a rischi inaccettabili».
Dal 2017 ad oggi, Poste ha stabilizzato circa 32.000 lavoratori. Ma secondo l’Associazione, restano oltre 100.000 precari impiegati nel settore della logistica e del recapito. Giovani che, nella maggior parte dei casi, svolgono mansioni impegnative con un affiancamento minimo, senza reali strumenti per tutelare la propria salute.
L’appello ora è rivolto alla politica. Alcuni parlamentari hanno già annunciato interrogazioni alla Ministra del Lavoro, chiedendo al Governo di affrontare con urgenza la precarietà lavorativa e le condizioni di sicurezza all’interno dell’azienda.
«Nessuno dovrebbe morire o restare invalido per consegnare la posta – ribadisce l’Associazione –. È tempo che la redditività non sia l’unico parametro con cui si misura il successo di un’azienda pubblica. Dignità, diritti e sicurezza dei lavoratori devono tornare al centro».
Fonte: Il Vescovado
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