Tu sei qui: Lettere alla redazione‘Comuni Ricicloni’, Fiorillo: «Così Maiori si differenzia»
Inserito da (redazionelda), domenica 16 ottobre 2016 11:09:01
Attraverso una nota indirizzata alla Redazione, il consigliere comunale di Maiori, Valentino Fiorillo, già assessore all'Ambiente, analizza il risultato conseguito dal Comune di Maiori, al 72esimo posto nella graduatoria dei ‘Comuni Ricicloni' della Campania stilata da Legambiente non senza evidenziare i "retroscena" di un settore complesso in ogni comune. Per completezza d'informazione pubblichiamo di seguito testo integrale a firma di Fiorillo.
Nei giorni scorsi si è tenuta a Salerno la presentazione del dossier 2016 di Legambiente sui "Comuni Ricicloni"
Al solito gli amministratori maioresi non perdono occasione di vendere fumo vantandosi per chissà quali fantasmagorici risultati ottenuti rispetto alla raccolta differenziata della nostra città.
Si evita accuratamente di dire che, fino al 2010, con Capone vicesindaco, Maiori era largamente il fanalino di coda della Costiera Amalfitana con risibili percentuali di raccolta differenziata e una produzione di rifiuti quasi del 30% superiore all'attuale.
Solo dal 2011, con l'adesione alla strategia "Rifiuti Zero", primo comune in Costiera, e con le innumerevoli iniziative messe in campo, Maiori è assurta agli onori della cronaca ricevendo anche il premio di Legambiente, nel 2014, tra i comuni da tenere d'occhio per i passi avanti compiuti.
Oggi ci si vanta di percentuali di raccolta raggiunte, di poco discostanti dagli anni precedenti, saltando però alcuni passaggi di cui abbiamo edotto già qualche mese fa il sindaco il quale, come ormai succede sistematicamente, non ha risposto alle nostre interrogazioni.
Innanzitutto ci si è "dimenticati" di comunicare la percentuale di sovvallo, le impurità presenti nella frazione "multi materiale", che rappresentano quasi 2 punti percentuali di raccolta differenziata; sono state inserite alcune voci come il vaglio e i rifiuti della pulizia delle fogne, che mai precedentemente erano stati inseriti nel computo della raccolta differenziata, per oltre un punto percentuale.
Ma l'elemento più grave, e di cui abbiamo chiesto invano risposte al sindaco, è stato l'inserimento, tra i rifiuti differenziati, di ben 47 tonnellate di materiali edili di risulta provenienti da lavori di manutenzione del comune, circa un punto e mezzo percentuale di raccolta differenziata.
L'ulteriore elemento di gravità è il luogo di stoccaggio di questa grande mole di materiali che, come risulta dai documenti di accompagnamento, erano ammassati in un sito, all'incrocio con Via Demanio, a pochi metri dal torrente Reginna, e per il quale non risulta alcuna autorizzazione.
Ora, a fronte dell'assunzione, profumatamente pagata dai contribuenti, di un tecnico che dovrebbe occuparsi prevalentemente della gestione dei rifiuti, ci saremmo aspettati uno scatto in avanti ben più sostanzioso considerata la strada ben avviata e la grande sensibilità dimostrata dai cittadini maioresi. Invece, per il momento, oltre a qualche operazione di facciata, come il famoso porter elettrico uscito solo per il servizio fotografico del sindaco, non abbiamo ancora assistito a niente di veramente incisivo se non le continue proroghe alla ditta affidataria del servizio, la distruzione dei bellissimi cestini stradali per la raccolta differenziata e dei contenitori per la raccolta delle deiezioni canine.
Questa sarebbe, dopo i veleni lanciati nel torrente, il taglio indiscriminato del verde pubblico e il percolato sparso nel Demanio, la svolta "Green" di questa amministrazione
Intanto noi continuiamo a chiedere ai cittadini di collaborare alla corretta gestione dei rifiuti verso un modello di vita ecosostenibile che possa assicurare un futuro migliore ai nostri figli rispettando nostra madre terra.
Fonte: Il Vescovado
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