Tu sei qui: Lettere alla redazioneCresce il turismo in Costa d’Amalfi, ma manca la regìa
Inserito da (redazionelda), martedì 4 agosto 2015 09:56:53
di Raffaele Ferraioli*
E' una recita a soggetto quella degli operatori turistici, sia pubblici che privati, in Costa d'Amalfi, con tutti i pro e i contro che ne conseguono. Sono decenni ormai che questo accade, senza che nessuno se ne importi, senza che nessuno calcoli i danni che questo andazzo provoca, senza che nessuno valuti i vantaggi di un diverso approccio ai problemi, che sia condiviso, unitario, integrato.
Non si può negare la necessità di un'azione di governo che dalla dimensione intermedia, come da una vera e propria "cabina di regìa", gestisca con competenza e professionalità un fenomeno tanto complesso. Non vi è dubbio che un'azione coordinata può provocare un salto di qualità nelle politiche di promozione e di gestione, di rafforzamento dei servizi pubblici di trasporto locale, di lotta all'abusivismo, di miglioramento del sistema di accoglienza e di ospitalità, di definitiva valorizzazione delle potenzialità finora inespresse dell'intero territorio.
Basterebbe l'esempio dell'Expo di Milano. Ad un appuntamento di siffatta importanza la Divina nel suo complesso è risultata assente, mentre sono andati a presentare le loro singole realtà fuori contesto alcuni borghi come Furore, Atrani, Conca dei Marini e pochi altri, grazie alle "reti" alle quali aderiscono.
I turisti stanno per fortuna tornando. Il fenomeno è in crescita esponenziale (si parla addirittura di un incremento intorno al 20% del cosiddetto "fuori porta" e della "vacanza di prossimità", innescato proprio dalla crisi economica, che scoraggia i viaggi lunghi e costosi) ma assume, ahimè, il carattere dello spontaneismo e non può di certo essere considerato il frutto di un'illuminata politica di promozione. Quest'anno in particolare stiamo assistendo a un vero e proprio boom di presenze, buona parte delle quali rivestono però il carattere dell'escursionismo più deleterio. Aumentano i vacanzieri, ma molto di più proliferano i gitanti. Correggere queste tendenze negative è doveroso se si vuole evitare di buttare a mare gli sforzi, i sacrifici, la tenacia di quanti lavorano per allestire un'offerta di qualità che richiami una domanda in sintonia.
Il bisogno di una "vision" unitaria, integrata, condivisa, che organizzi un vero e proprio "club di prodotto" appare non più procrastinabile. Occorre far decollare definitivamente il territorio inteso come una realtà compatta, che può e deve valorizzare tutte le sue risorse, evitando il grave rischio di dissiparle. Ben venga l'istituzione del Polo Turistico previsto dalla Legge Regionale n. 18/2014, se questo può servire finalmente a governare la cosiddetta "area vasta" operando in modo efficace dalla dimensione intermedia, a misura ambiti territoriali geograficamente, storicamente e culturalmente omogenei.
Il Distretto Turistico Costa d'Amalfi, recentemente costituito ai sensi della legge n. 106/2011, ha già dato buona prova di sé ed è riuscito a imbastire un Contratto di Sviluppo che prevede investimenti di poco inferiori a 50 milioni di euro e lo ha già candidato al finanziamento. Ancora una volta è emersa in questa nostra area la capacità di fare rete, già magnificamente sperimentata con i due Patti Territoriali. Resta l'equivoco di un possibile, inutile doppione fra distretto e polo, ma vivaddio ci può anche stare se i risultati arrivano e soddisfano le aspettative dei nostri operatori, sia pubblici che privati.
Mandiamo definitivamente al macero questo apparato istituzionale decrepito, costituito da una miriade di enti pubblici pronti a configgere anziché a collaborare, a creare problemi anziché a risolverli. Il "sistema dei poteri impotenti", come ama definirlo Alessandro Baricco, è quotidianamente impegnato a intralciare, rallentare, mortificare ogni ansia di crescita. E' tempo di voltare pagina!
Noi Sindaci, smettiamola di ‘ntalliarci (per dirla alla Napoletana). Senza che ce ne siamo accorti è passato un altro anno invano! E' tempo di darci da fare per trovare la soluzione più idonea da proporre alla Regione Campania per l'individuazione dell' ambito territoriale omogeneo, previsto dalla norma sopracitata. Allo stesso modo non possiamo più rinviare l'individuazione della più conveniente forma di gestione della Casa del Gusto ormai completata a Tramonti, che non è, ne potrà mai essere (su questo punto intendo essere molto esplicito) un "affare" esclusivo della Comunità Montana, bensì comporta una responsabilità diffusa fra tutti gli amministratori del nostro territorio. Questa struttura è destinata a diventare il motore, il cuore pulsante della stessa Strada del Vino, altro strumento indispensabile per promuovere il rilancio e lo sviluppo equo, solidale, duraturo di tutta l'area amalfitana.
Rinunciamo alle rivendicazioni di carattere locale, mettiamo da parte localismi e particolarismi. Rendiamoci finalmente conto che questi problemi sono di vitale importanza per tutto il territorio amalfitano. Portiamoli in forma unitaria all'attenzione del Presidente De Luca e della nuova Giunta della Regione Campania, perché diventino argomenti di dibattito politico quanto più ampio è possibile e vengano avviati a soluzione. Siamo convinti che il cosiddetto "ulteriore sviluppo" della Costa d'Amalfi è possibile e, specie se correttamente orientato al riequilibrio economico, sociale e culturale dell'intera area, può rappresentare una leva fondamentale per il riscatto di tutta la Campania.
Fonte: Il Vescovado
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