Tu sei qui: Lettere alla redazioneCurve pericolose e motociclisti irresponsabili
Inserito da (redazionelda), lunedì 2 marzo 2015 16:22:44
Caro Direttore,
sabato 28 febbraio, nel pomeriggio, ho fatto un incidente stradale sulla via Costiera, tra Vietri e Cetara.
Una di quelle moto maledette, che impazzano indisturbate, ha invaso la mia carreggiata durante un sorpasso in curva.
Una curva, quella, che - mi hanno poi spiegato - miete vittime su vittime, soprattutto tra i centauri.
La moto mi s'è sparata addosso come un siluro.
Un missile su di me, in un nanosecondo.
Io andavo piano, guidavo con prudenza, tutta sulla destra.
Ho solo potuto inchiodare, urlare per lo spavento e guardare il motociclista che caracollava sulla macchina col suo mezzo e finiva poi per terra.
Sono viva per miracolo.
Illesa, con fiancata sinistra dell'auto semi-distrutta.
Al netto dello shock, m'è andata di lusso, si dirà.
Il motociclista stava in un gruppo di almeno una decina di moto di grossa cilindrata e stavano facendo una specie di gara a sorpassarsi a vicenda.
Alle 4 e mezza di un pomeriggio qualsiasi dell'inverno 2015.
Sorvolo sul prosieguo della vicenda, che mi vede ora alle prese con le beghe burocratiche delle assicurazioni.
Io vivo a Roma. Ero in Costiera per accompagnare mia madre, che ha deciso di prendere una casa e abitarci per lunghi periodi dell'anno e lasciare la casa in Toscana.
In questo momento di amarezza, mi piace pensare alle tante persone per bene che ho conosciuto sin qui e che hanno contribuito, con la loro calorosa ed entusiastica accoglienza, alla decisione di mia madre di trasferirsi.
Agli amministratori della Costiera, ai suoi abitanti migliori, però, dico: proteggete la vostra via, i vostri luoghi.
Non è possibile accogliere un turista con questo biglietto da visita.
Non è degno di voi, della vostra bellezza.
Se non è possibile - come non lo è - imporre un posto di blocco a ogni curva, perché non impedite il passaggio a quelle moto, almeno durante i week end?
Un provvedimento del genere non solo non ridurrebbe il movimento turistico individuale, ma incoraggerebbe chi quei luoghi non li frequenta (o non li frequenta più), per paura di lasciarci la pelle, semplicemente, guidando.
Sappiate vedere lungo. Siate amici di voi stessi.
Il mondo vi adora.
Evitate che quello stesso mondo debba rinunciare al piacere di frequentarvi, perché vi considera terra di nessuno.
Non è giusto.
Grazie,
cordialmente,
Valeria Papitto
Roma
Foto di repertorio
Fonte: Il Vescovado
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