Tu sei qui: Lettere alla redazioneDon Bonaventura, la guida, il testimone, il pratico annunciatore del Vangelo
Inserito da (redazionelda), domenica 24 gennaio 2021 12:12:30
di Salvatore Ulisse Di Palma
Circondato dall'affetto della sua famiglia e dalla preghiera dei tantissimi che l'hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, Don Bonaventura se n'è andato in punta di piedi, in silenzio, con tanta dignità.
Tutti noi che l'abbiamo conosciuto, che l'abbiamo voluto bene e stimato, non possiamo che piangerne la dipartita e pregare per la sua anima che è già al cospetto dell'Onnipotente.
Fu pastore di anime alla maniera semplice e convincente, immerso nell'apostolato che andava praticando tra la gente umile, semplice e devota.
Talora lo si vedeva in compagnia di giovani che lui tanto amava, dei quali diventava guida spirituale e, sicuro riferimento per la loro crescita.
Infaticabile trascinatore è stato fin quando le forze l'hanno permesso.
Ha saputo tenere insieme giovani e meno giovani, coinvolgendo e facendosi coinvolgere sempre amorevolmente.
Amava il teatro, nel quale gli piaceva anche farne parte come attore protagonista, perché anche questo rappresentava un modo per stare insieme, per tenere occupati, per mesi, specie d'inverno, non solo gli attori, ma i tanti che attorno al progetto ruotavano.
Una chiesa concepita come una grande famiglia, per raccogliere una messe copiosa in maniera evangelica che doveva avere forti braccia e potere d'esempio.
Questa la sua vita, trascorsa fra liturgie, agapi fraterne, volontariato e sprone a ben operare, sempre sul campo, sempre iperattivo, sempre pronto a consigliare e ad indirizzare.
Don Bonaventura, la guida, il testimone, il pratico annunciatore del vangelo, l'uomo di fede che onorava con l'esempio di vita il suo magistero.
Gli ultimi anni di vita, purtroppo una malattia invalidante ne avevano ridimensionato l'operato.
Dignitosamente, appartato ha saputo attendere il dies natalis con incrollabile fede, gestendo la malattia con dignità e fermezza, talora sorridendo, perché sicuro di ricevere il meritato abbraccio con l'Onnipotente.
Io, tra i tanti che ti hanno voluto bene caro Don Bonaventura, piango umanamente la tua dipartita, il tuo distacco terreno e, nel pianto i tanti ricordi che mi legano a te, il tanto bene che tu hai saputo profondere a piene mani, bene che, di certo, sarà d'aiuto per noi che restiamo.
Addio, padre e fratello caro.
Fonte: Il Vescovado
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