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Lettere alla redazione

Dramma traffico in Costiera Amalfitana: contare sull'impegno delle imprese

Inserito da (redazionelda), martedì 8 agosto 2017 20:25:48

di Paolo Russo*

Mi è capitato anni addietro di lavorare (con non poca fatica ma anche con soddisfazione) all'istituzione del servizio di trasporto pubblico nel comune di Minori. Il trasporto è un settore non remunerativo per la Pubblica Amministrazione, in difetto di una apposita organizzazione aziendale, sicché quasi sempre ne viene affidato l'esercizio a ditte private che vengono sovvenzionate dall'ente interessato, a ragione di costi elevati specialmente per la gestione del personale. Dopo una fase iniziale di rodaggio, il servizio oggi è efficiente e richiestissimo, particolarmente per il collegamento con le frazioni collinari. Questa breve introduzione, anche un po' personale, vale a introdurre un tema assai più vasto: quello della responsabilità sociale delle imprese. Ricordo, infatti, che all'epoca l'Amministrazione Comunale chiese un contributo di spesa a quelli che erano (e sono) i soggetti economicamente più avvantaggiati dal nuovo servizio, e cioè i tanti esercizi extra-alberghieri ubicati nelle zone più distanti dal centro e ora serviti dal pulmino pubblico. Fu ad essi richiesto di acquistare pacchetti di biglietti che avrebbero potuto offrire ai loro ospiti, migliorando di molto l'appetibilità della propria offerta ricettiva.

Furono raccolte poche centinaia di euro, ne rimasi deluso ma non cambiai idea: continuo a pensare che chi da un servizio pubblico riceve un particolare vantaggio (non soltanto di natura civile e sociale, come tutti, ma anche economico) dovrebbe contribuire a tale servizio in termini specificamente economici, ovviamente in ragione delle singole capacità contributive. Un obbligo non giuridico, ovviamente, ma appunto civile e sociale. Il tema mi sovviene ogniqualvolta ritornano centrali gli incancreniti problemi di mobilità che affliggono la nostra Costiera, per i quali seguito a ritenere indispensabile un deciso mutamento culturale (basato su tre pilastri: limiti al traffico veicolare privato, molto più trasporto pubblico su strada, nuove vie da usare realmente come alternativa alla 163).

Agli inevitabili aggravi di costi provo ad applicare il ragionamento fin qui svolto: da una mobilità efficiente, funzionale, in grado di soddisfare un'utenza in buona parte turistica, chi trarrebbe un diretto beneficio economico? Non c'è bisogno del grande Adriano Olivetti per rispondere: le imprese, e su tutte quelle alberghiere e tutte quelle attinenti comunque ai flussi di visitatori. Pensate a un'offerta turistica comprensiva di spostamenti rapidi e sicuri da Positano a Vietri lungo l'ampio ventaglio di siti impareggiabili di cui abbiamo la fortuna (meritata?) di disporre. Non sono in grado di immaginare l'incremento né delle presenze né dei fatturati aziendali, ma sono certo che di incremento (e sostanzioso) si tratterebbe. Vengo al punto concreto, il più semplice. Ogni anno a partire dal periodo pasquale scatta l'estenuante ricerca dei finanziamenti per l'indispensabile attività degli ausiliari al traffico, con esiti di volta in volta sufficienti o meno, e legati a contingenze mutevoli. La proposta è semplice: le imprese (magari con un'iniziativa delle associazioni degli albergatori) se ne facciano carico autonomamente, su base volontaria ma in una prospettiva strutturale, trattandosi per esse di un investimento certamente redditizio, oltre che di una assunzione di responsabilità finalmente ufficiale nei confronti del territorio e della comunità. Lungimiranza, spirito di iniziativa, inserimento nel tessuto sociale e partecipazione agli indirizzi collettivi: anche in un'era di egoismo esasperato, come quella buia in cui viviamo, è sperabile che queste qualità non siano appannaggio soltanto di illuminati imprenditori del tempo che fu (come Adriano Olivetti, appunto), bensì di una categoria, magari giovane, disposta a giocare un ruolo nel migliorare la terra di cui è parte. E magari a far tempo dal prossimo anno.

*docente in Diritto, presidente del Consiglio comunale di Minori

Fonte: Il Vescovado

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