Tu sei qui: Lettere alla redazioneL’altra faccia di Ravello
Inserito da (redazionelda), domenica 29 marzo 2015 10:03:38
di Salvatore Ulisse Di Palma
Riflettori accesi sulla nostra comunità.
Un triste fatto di cronaca nera che ha portato alla ribalta, in negativo, il nostro amato paese.
Proviamo rabbia e una segreta sofferenza.
E' successo come purtroppo accade in tante altre parti del mondo.
E' il sintomo di una mancanza di valori, di una crudeltà umana, di un disamore che purtroppo alberga negli stati d'animo di una risicata parte della popolazione.
Ciò che è successo rappresenta un campanello d'allarme di uno stato di salute non buono, di un degrado morale che trova poca attenzione da quanti per legge sono deputati a sorvegliare, a raddrizzare, a correggere stili di vita che non trovano alcuna corrispondenza in una cultura , se volete, anche di tipo contadino ma sana, integra, rispettosa delle leggi divine e della civile convivenza.
E, il campanello d'allarme ci fa scoprire una Ravello dal doppio volto, una Ravello nobile, prospera che affascina il mondo intero per le sue bellezze e una Ravello che porta in sé i germi di un morbo deleterio, figlio sì della società dei tempi attuali ma, anche di un modus vivendi lontano dal nostro sentire, dalla nostra tradizione.
A più riprese, abbiamo invocato, noi del movimento "Ravello nel Cuore" una maggiore attenzione al territorio in termini di sicurezza, anche per i numerosi furti che da anni avvengono nel paese a danno di onesti e laboriosi cittadini, non ultimo l'episodio sacrilego conclusosi nella violazione del nostro cimitero.
Altrettanto siamo preoccupati per un possibile uso sempre più frequente di stupefacenti, come preoccupati siamo del disagio economico in cui versano nostri concittadini colpiti dalla crisi che tutta la nazione sta vivendo.
Ci chiediamo: "quale ruolo doveva e deve avere un' amministrazione comunale? Il sindaco ha predisposto un piano per arginare o evitare una triste e lenta deriva annunciata?".
Ci sarebbe piaciuto sapere e conoscere cifre, impegno, iniziative tese a garantire una vita degna di tale nome per tutti i concittadini in difficoltà.
Nei piccoli paesi a tutto ciò sopperisce la buona volontà chiamata volontariato, solidarietà dei cittadini tutti e, questo accade quando c'è armonia, pace, rispetto.
Il buon padre di famiglia come recita il diritto amministrativo deve essere tale per tutti, nessuno escluso.
Gli ultimi saranno i primi nel regno dei cieli, noi sforziamoci di almeno ridurre questa categoria e cerchiamo per i meno fortunati non dico una condizione terrena privilegiata ma, quanto meno intermedia.
*capogruppo Ravello nel Cuore
Fonte: Il Vescovado
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