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Lettere alla redazione

La rassegna "Incontri con i conservatori" del 1994 fu organizzata con lo sforzo della meglio gioventù locale

La meglio gioventù di Ravello 25 anni fa: quando nel 1994 si pensò agli “Incontri con i Conservatori”

Le risorse impiegate furono quelle di sempre: l’entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco

Inserito da (redazionelda), martedì 23 aprile 2019 15:59:12

Riceviamo lettera a firma di Antonio Fraulo, già direttore di Produzione del Ravello Festival. E pubblichiamo

 

Gentile Direttore,

la scorsa settimana leggevo la presentazione della proposta artistica della Fondazione Ravello per questo 2019 che farà da corollario al Festival vero e proprio, cui è stato dato il titolo "La meglio gioventù". Di fatto si tratta di una rassegna di concerti di allievi dei conservatori per lo più campani, ad eccezione di due o forse tre altre partecipazioni di conservatori esterni alla nostra regione.

L'iniziativa, nell'articolo che riprende il comunicato stampa della Fondazione, viene presentata così: "Un grande sforzo organizzativo della Fondazione Ravello che allo stesso tempo asseconda la destagionalizzazione turistica e offre una concreta opportunità ai nuovi talenti musicali affidati alla bacchetta di direttori esperti, incoraggiando l'incontro tra formazione e professione."

Terminata la lettura dell'articolo non ho potuto fare a meno di telefonare all'amico Pasquale Palumbo, direttore della Società dei Concerti di Ravello, per chiedergli se conservava il file della programmazione di parte della stagione concertistica del 1994, anno in cui la sua organizzazione "Ravello Concert Society" ed Antares, società di servizi nata proprio per supportare le attività della società dei Concerti (due sodalizi partecipati da un gruppo di giovani tutti ravellesi), proposero alla fine della programmazione tradizionale del periodo estivo, una rassegna di concerti fuori stagione per il mese di ottobre che fu intitolata "Incontri con i Conservatori".

Conoscendo Pasquale ero sicuro che quel file, che ti invio e che vorrai pubblicare per una migliore comprensione di questa mia lettera, sarebbe stato ben conservato e disponibile. Nonostante si trattasse di un file creato con un programma risalente ad un quarto di secolo fa, il giorno successivo alla mia telefonata con la puntualità che lo contraddistingue, Pasquale mi ha inviato il programma di quel mese di ottobre del 1994. Rileggendolo ho avuto la certezza che, la ragione che aveva mosso la mia curiosità di rivedere quella proposta, andasse condivisa e fosse lo spunto per un momento di riflessione minima.

La rassegna "Incontri con i conservatori" del 1994 fu organizzata con lo sforzo della meglio gioventù locale in un momento storico dove l'abusato termine destagionalizzazione credo non fosse mai stato ancora pronunciato da nessuno. Storicamente quella stagione precedeva addirittura la prima presenza di Domenico De Masi a Ravello, come assessore al Turismo nel 1995, che fu il primo a parlare di destagionalizzazione. Ricordo che tra noi si discuteva di concerti fuori stagione. Le risorse impiegate furono quelle di sempre: l'entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco.

Questo stesso gruppo di persone, capitanato dall'estro di Pasquale Palumbo, diede vita poi anche al primo concerto all'alba, oggi diventato un must della programmazione del Festival a matrice Fondazione, che nel programma del Ravello Festival 2019, lo propone in due date, snaturandolo dalla sua unicità ed esclusività. Circa un mese fa, incuriosito dall'arrivo del neo Commissario della Fondazione Ravello il Dott. Mauro Felicori, partecipai ad un incontro pubblico tenutosi in Villa Rufolo. Tra le tante cose ascoltate apprezzai la dichiarazione con la quale raccontava l'intento di essere, in questa prima fase del suo mandato, attento all'ascolto di tutte le realtà socio-economiche del territorio per meglio calibrare le azioni della Fondazione. In quello stesso incontro ricordo anche un elogio minimo alla Società dei Concerti, realtà considerata virtuosa nell'ambito della proposta culturale locale.

Sorprendentemente, disattendendo questo principio pregevole e meritorio, il programma della rassegna "La meglio gioventù" della Fondazione Ravello, si sovrappone in molte date alla programmazione della Società dei Concerti che presenta, promoziona e pianifica i suoi concerti con un anno di anticipo. Non so se si tratta di distrazione, di incapacità di relazionarsi al territorio o di pressappochismo, sicuramente so che la premessa di ascolto del territorio e di coordinamento delle attività sullo stesso, in questo caso è stata assolutamente tralasciata.

Il nuovo corso della Fondazione è stato capace, attraverso le intelligenze di due personalità della cultura come il laureato in Filosofia Dott. Mauro Felicori e il Maestro in tromba e trombone Antonio Marzullo di partorire e proporre una rassegna che, quando nel 1994 (cito dai rispettivi curricula) erano rispettivamente già membro dello staff del Sindaco di Bologna per la Presidenza di Eurocities il primo e Direttore Artistico dell' Orchestra Filarmonica Salernitana "G. Verdi" il secondo, una parte della meglio gioventù ravellese, offrì già come proposta culturale, senza l'ausilio dei potenti mezzi di una Fondazione, probabilmente in modo addirittura più virtuoso atteso che la presenza dei conservatori a quella rassegna era a carattere nazionale e non solo regionale.

Quella meglio gioventù per fortuna esiste e resiste ancora nonostante il continuo passaggio sul territorio di intelligenze considerate da qualcuno strategiche per il bene di una comunità come la nostra, ma che fortunatamente sempre più spesso risultano essere meteore.

>Leggi anche:

Ravello 2019: dal 17 aprile al 12 ottobre suona "La meglio gioventù"

Antonio Fraulo, da Ravello alla notte degli Oscar [FOTO]

Fonte: Il Vescovado

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