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Lettere alla redazione

Mobilità in Costa d’Amalfi, il pettine capovolto e le opere “campate in aria”

Inserito da (redazionelda), sabato 20 maggio 2017 17:41:40

di Raffaele Ferraioli*

La misconoscenza della geografia e della storia locale, al tempo del villaggio globale, risulta assai diffusa e può essere considerata la causa prima di quel madornale errore che si sta, a mio avviso, commettendo in tema di riassetto del sistema di mobilità sostenibile in Costa d'Amalfi.

Tutti sanno che prescrivere una terapia senza aver preventivamente effettuato un'appropriata diagnosi e un'attenta anamnesi, può essere letale per il paziente. E questo sta avvenendo in queste settimane qui da noi. C'è chi pretende di risolvere il cronico problema del traffico, esploso in tutta la sua virulenza in questi ultimi mesi, prima coi pannicelli caldi degli ausiliari e delle restrizioni per i mezzi pesanti e poi con la realizzazione di alcune opere "campate in aria", inopinatamente dichiarate "prioritarie" e a rischio di finanziamento per un importo complessivo di ben 100 milioni di euro, messo a disposizione dalla Regione Campania.

Ho il fondato timore che stiamo per infilarci in un vicolo cieco (ogni riferimento alla cosiddetta bretella di Amalfi non è per niente casuale!).

Se qualcuno si chiede qual è la causa prima del caos del traffico in quest'area, la risposta è una sola: il mancato adeguamento della borbonica statale Amalfitana, rimasta la stessa a distanza di quasi due secoli dall'epoca della sua costruzione. Manco a farla apposta, i soli due tratti riattati alcuni anni fa risultano scorrevoli e non presentano alcun problema a conferma della fondatezza delle nostre tesi. Ampliare la S.S. 163 e realizzare le circumvallazioni dei centri abitati: è questa la vera soluzione del problema! E con le somme stanziate dalla Regione Campania si può finalmente fare!Ora o mai più!

Altri interventi di modernizzazione si rendono necessari e urgenti lungo le "trasversali" del Chiunzi, di Agerola, di Ravello, di Montepertuso e di Raito, che compongono il "pettinestritto" (spontaneo il richiamo a quello della capera napoletana) della maglia stradale del nostro territorio.

Una seconda, diversa soluzione è quella prevista dal PUT e si basa sulla costruzione della cosiddetta "dorsale". Basta anche solo il tratto Agerola-Ravello con sbocco sul Chiunzi e si ha, con una spesa contenuta, il bypass di buona parte del territorio. Una soluzione che permette di cogliere un altro importante obiettivo:"Affrancare la Statale "Amalfitana"dalla funzione di asse portante unico di tutto il traffico della nostra area, liberarla dai mezzi pesanti e destinarla a strada turistica di breve raggio".

Si evita, in tal modo, anche l'inquinamento atmosferico e acustico dei centri costieri, con una spesa di gran lunga inferiore rispetto a quella prevista per realizzare le opere "campate in aria".

Il sistema definibile a "pettine capovolto", può essere integrato con altri importanti interventi quali: l'adeguamento delle strutture portuali ed eliportuali la realizzazione di ben studiati impianti ettometrici di limitato impatto paesaggistico, la riammagliatura della rete stradale collinare, un moderno sistema d' infomobilità per la corretta gestione dei flussi di traffico.

Questa proposta non è stata finora presa in considerazione con un'ostinazione degna di miglior causa si continua a puntare su un quartetto di opere palesemente non decisive perla soluzione di quello che deve essere consideratoil più grave dei problemi che da sempre affliggono il nostro territorio.

Ogni richiamo alla logica e al buon senso è risultato vano, tanto da riproporre la famosa esclamazione della nonna: "Quanno ‘o voienun vo' vevere, hai voglia d''o sisca'!"

 

 

*sindaco di Furore

Fonte: Il Vescovado

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