Tu sei qui: Lettere alla redazioneRicordando Pantaleone Amato
Inserito da (redazionelda), mercoledì 10 giugno 2020 22:07:03
Stanotte un uomo gentile ci ha lasciato.
Un marito e padre esemplare, un uomo educato, lavoratore instancabile, un carissimo amico, per noi più di un fratello.
Tante videochiamate con Gino e Vincenzo per chiacchierare del più e del meno, ridere come sempre, fino a tre settimane fa, quando ci hai risposto da un letto d'ospedale.
Sarà difficile dimenticarle, queste tre settimane, abbiamo cercato di ingannarci, alimentando una speranza che sapevamo essere senza speranza, fino a stamattina.
Sappiamo che il tempo delle lacrime andrà dissolvendosi, poi arriverà quello dei ricordi e di quelli ne abbiamo tanti.
Come dimenticarci delle partite di pallone a Scala, dove abbiamo capito che tu e il calcio eravate due cose inconciliabili, infatti finivi sempre in porta e lì, dobbiamo riconoscere hai dato il meglio.
Oppure le giornate in spiaggia, sugli scogli, dove hai insegnato a Fabiana e Diana come tuffarsi, hai provato anche con me e Vincenzo, ma lì eravamo noi ed i tuffi ad essere inconciliabili.
I bei ricordi stasera sono una tortura, ma in futuro pian piano bilanceranno il dolore, rendendolo più accettabile, accade sempre così quando si parla di belle persone, e tu Leo sei stata una persona splendida.
Noi ora possiamo solo abbracciare la tua famiglia, Jenny, Fabiana, Carmen e Antonio, perché questo è veramente un giorno tristissimo e quel che possiamo fare è consolarci l'un l'altro.
A Fabiana vorrei dire che l'amore che tuo padre aveva per te non potrà essere mai cancellato, nemmeno da questo dolore intensissimo, ogni volta che Ti vedeva o parlava di te Lui si illuminava e questo spero Ti sarà di conforto negli anni a venire.
Jenny cosa posso dirTi, eravate sempre insieme e l'unico modo in cui riesco a ricordarVi, il modo più bello di essere coppia.
Hai affrontato tante sfide Leo, sei dovuto ripartire tante volte da capo, Bologna, il Venezuela, Ravello, Genova, hai lottato sempre senza perderTi d'animo, sei caduto e Ti sei sempre rialzato, hai subito torti ma hai tenuto duro ed alla fine ne sei uscito sempre bene, senza perdere la compostezza e l'educazione che Ti hanno sempre contraddistinto, un uomo buono, paziente, giusto.
Per noi sei stato e rimani un fratello e così Ti piangiamo, è il prezzo che si deve pagare quando si stringono rapporti profondi con altre persone, avremmo soltanto voluto avere un po' più di tempo da passare con te.
Vincenzo Coppola, Gino D'Auria, Enrico Mansi.
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Fonte: Il Vescovado
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