Tu sei qui: Lettere alla redazioneTurismo "slow" e accoglienza in Costa d'Amalfi: una bella storia raccontata da un lettore
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 23 agosto 2023 17:17:08
Gentile redazione, vi scrivo per raccontare una bella storia di accoglienza in Costiera Amalfitana.
Sono una guida ambientale escursionistica e mercoledì scorso ero in escursione sull'Alta via dei Monti Lattari, lungo il sentiero 300, tra il Valico di Chiunzi ed il Monte Faito, con una cliente.
Partiti tardi dal Valico di Chiunzi e arrivati al Monte Cerreto abbiamo visto che scarseggiava l'acqua così abbiamo provato a contattare il Rifugio Santa Maria dei Monti, a Scala, unico punto di accoglienza sull'alta via dei Monti Lattari e ci ha risposto il gestore Antonio.
Quindi, gli abbiamo comunicato di non avere più acqua da bere oltre alla nostra posizione, ossia tra il Monte Cerreto ed il Monte Megano. Lui subito ci ha detto di non aver problemi: ci sarebbe venuto subito incontro.
Ci ha raggiunti all'incrocio che dal Megano porta sia al Monte Rotondo e sia al Rifugio: da lì, essendo già tardi ed impossibilitati a proseguire il tragitto fino al Monte Faito, gli abbiam chiesto se era possibile dormire al Rifugio anche se non avevamo prenotato.
Però prima di andare al rifugio Antonio ci ha consigliato di andare a vedere il tramonto vista l'ora. Non ce lo siamo fatti ripetere due volte: raggiunto il punto panoramico siamo rimasti a bocca aperta e ringraziato tanto il nostro salvatore.
Da lì ci siamo diretti al Rifugio: Antonio ci ha aperto subito le porte facendoci fare prima una doccia e poi ci ha deliziato con i suoi prodotti tipici.
Infine, siccome Antonio non poteva restare ci ha lasciato il rifugio aperto e ci ha fatto dormire la notte all'interno. La mattina poi abbiamo fatto colazione con quello che il signor Antonio ci aveva preparato la sera con molto amore.
Non finiremo mai di ringraziare Antonio per questo gesto magnifico nei nostri confronti, questa è l'ospitalità che tutti dovrebbero avere.
Saluti,
Alberto ed Helen.
Fonte: Il Vescovado
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