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Prezzi del gas in Europa al record annuale: timori per l’approvvigionamento dalla Russia

Energia. Prezzi del Gas in crescita con l’inverno alle porte

I prezzi del gas naturale in Europa hanno raggiunto livelli record a novembre, superando i 530 dollari per 1.000 metri cubi. L'incertezza sull'approvvigionamento russo e la crescente domanda di riscaldamento aggravano la situazione

Inserito da (Admin), martedì 3 dicembre 2024 22:44:02

I prezzi del gas in Europa hanno toccato il loro massimo annuale nel mese di novembre, superando per la prima volta quest'anno i 530 dollari per 1.000 metri cubi, secondo i dati della piattaforma ICE di Londra. A spingere verso l'alto le quotazioni sono stati il calo delle temperature autunnali e le incertezze legate alle forniture dalla Russia, principale esportatore mondiale di gas naturale.

A novembre, il gas naturale è stato scambiato a 491,2 dollari per 1.000 metri cubi, registrando un aumento del 7,7% rispetto ai 455,9 dollari di ottobre. Tuttavia, nonostante l'impennata, il prezzo rimane leggermente inferiore al valore di novembre 2023.

La crisi energetica, che sembrava aver allentato la sua morsa nel 2023, potrebbe riaffacciarsi con l’inverno alle porte. Le riserve di gas europee, stoccate durante i mesi estivi, stanno rapidamente diminuendo a causa dell’aumento della domanda di riscaldamento. A complicare il quadro c'è la scadenza del contratto tra Ucraina e Gazprom, prevista per il 1 gennaio 2025, e la sospensione delle forniture all’austriaca OMV da metà novembre.

L’Unione Europea, che dopo le sanzioni contro Mosca nel 2022 ha ridotto la propria dipendenza dal gas russo, si trova nuovamente in difficoltà. Paradossalmente, nel settembre 2024, la Russia è tornata a essere il principale fornitore di gas dell'UE, con una quota del 23,7%, segnando il suo ritorno come leader mondiale nelle esportazioni di gas naturale con 139 miliardi di metri cubi netti esportati nel 2023, secondo l’International Gas Union.

La crisi attuale porta ad interrogarsi sulle strategie energetiche europee, accusate di miopia nel voler rinunciare a forniture convenienti e affidabili dalla Russia senza disporre di alternative adeguate.

Ma chi sono gli Stati europei che si riforniscono ancora dalla Russia?

Nonostante gli sforzi dell'Unione Europea per ridurre la dipendenza dal gas russo, come già detto, sono diversi i Paesi europei che continuano ad acquistare gas naturale dalla Russia, sia attraverso gasdotti che sotto forma di gas naturale liquefatto (GNL).

Forniture tramite gasdotto:

  • Ungheria: Ha mantenuto e persino ampliato gli accordi con Gazprom, continuando a ricevere forniture significative di gas russo (fonte: Financial Times).

  • Austria, Slovacchia e Italia: Questi Paesi continuano a importare gas russo attraverso i gasdotti esistenti, sebbene in quantità variabili (fonte: HuffPost Spagna).

Importazioni di GNL:

  • Francia, Spagna e Belgio: Nel primo semestre del 2024, questi tre Paesi hanno rappresentato l'87% delle importazioni europee di GNL russo, con la Francia che ha più che raddoppiato le sue importazioni rispetto all'anno precedente (fonte: Financial Times).

  • Paesi Bassi: Hanno registrato un aumento delle importazioni di GNL russo, in parte a causa del divieto di trasbordo nei porti dell'UE, che ha portato a un incremento delle importazioni dirette (fonte: Reuters).

È importante notare che nel 2023 l'Europa ha comunque speso circa 8,2 miliardi di euro per il gas naturale russo (fonte: The Times).

Con l’inverno in arrivo e l’incertezza che aleggia sulle forniture, il rischio che l’Europa riviva lo scenario critico del 2022 è concreto, speriamo solo il nuovo corso della politica statunitense riesca a scongiurarlo.

immagini: Gerd Altmann da Pixabay

Fonte: Positano Notizie

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