Si è conclusa troppo in fretta, a soli 46 anni, l'esistenza di Maurizio De Marco che ha ceduto a quella terribile malattia invasiva contro cui ha combattuto fino alla fine.

Uomo solare, cordiale e sempre disponibile, Maurizio ha sempre svolto ruoli operativi e di pubbliche relazioni all'interno delle aziende di famiglia operanti nella moda e nel settore turistico-ricettivo.

Affranti la moglie Angela Cimini i figli Clelia e Beniamino.

Il rito funebre si svolgerà domani, giovedì 14 febbraio, presso la collegiata di Maiori alle 14,30.

La Redazione del Vescovado rivolge alla famiglia De Marco - Cimini i sentimenti del più accorato cordoglio.

MUORE GIOVANE COLUI CHE E' CARO AL CIELO

di Salvatore Ulisse Di Palma- Non è giusto morire a 46 anni!

Il commiato è di per sé triste ma, commiati di giovani esistenze segnano chi resta particolarmente.

Ci può essere d'aiuto il concetto espresso da Sant'Agostino che va nel senso di ringraziamento al Signore per averci dato la possibilità di conoscere anche per breve tempo l'esistenza di chi lascia questa terra in giovane età.

E' triste e le parole diventano vuote ed inutili ma, bisogna testimoniare soprattutto a chi resta la validità di un'esistenza bene spesa.

Maurizio De Marco aveva fatto del lavoro la sua ragione di vita.

Certo mancherà ai familiari, agli amici, la sua infinita bontà, la sua forza comunicativa, il suo sapersi rappresentare con chicchessia.

Un ricordo per tutti: "quest'estate, l'ho incontrato sullo stabilimento balneare Morea Beach e, quando nel tardo pomeriggio i bagnanti vanno via dalla spiaggia, c'era un uomo semplice di nome Vincenzo che aspettava il gelato quotidiano offerto da Maurizio.

Quell'uomo era contento, tanto contento che lo ringraziava non una ma dieci volte, rendendo si disponibile nello spostare e sistemare i tavolini.

Maurizio era la guida della sua amata famiglia, il marito esemplare ed innamorato.

Dal ricordo della sua breve esistenza i familiari sapranno tranne insegnamento e forza per continuare.

E' difficile spiegare ad un adolescente perché tutto questo sia avvenuto.

Più facile convincerlo che dovrà crescere nel culto e nell'amore di un padre sempre presente, iperprotettivo e genitore maestro.

Ad Angela, a cui sono legato da antica amicizia anche con tutta la famiglia Cimini, l'abbraccio fraterno di sofferta solidarietà.

Ai figli Beniamino e Clelia, il bacio di un altro genitore, amico del loro amato papà che con loro piange un uomo buono troppo prematuramente strappato alla vita.