Tu sei qui: Notizie, LifestyleAmalfi, i Carabinieri onorano la Virgo Fidelis. Capitano Bonsignore invita alla gentilezza per combattere le brutture del mondo
Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 21 novembre 2023 18:56:37
"Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d'Italia a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!".
Con queste parole, questa mattina, 21 novembre, la Compagnia dei Carabinieri di Amalfi ha invocato la protezione della Virgo Fidelis.
Alle 11, nella Cattedrale di Sant'Andrea Apostolo, si è tenuta la Santa Messa, celebrata da Monsignor Orazio Soricelli.
«Eccellenza, - ha detto il capitano Alessandro Bonsignore, rivolgendosi all'Arcivescovo, e poi ha proseguito -, autorità, signori e signore, grazie per la vostra presenza e la vostra vicinanza. Oggi abbiamo tre ragioni per cui fare memoria: oggi si celebra la nostra Patrona, oggi si commemora la Giornata dell'Orfano, oggi si ricordano i fatti del 21 novembre 1941, quando i Carabinieri si distinsero eroicamente nei combattimenti per la difesa del territorio nell'Africa Orientale. Oggi riflettiamo su quegli eventi chiedendo alla Vergine Maria la grazia di trarne ispirazione per indirizzare correttamente il nostro operato».
Quindi l'invito a onorare sempre la fedeltà alla Patria: «Oggi che valori e virtù sembrano non significare più nulla, noi Carabinieri vogliamo continuare a essere fedeli senza incertezze ai valori che fondano la nostra civiltà e che la Costituzione tutela. "Sii fedele fino alla morte" significa accettare con coraggio di offrire la propria vita per gli altri, come fece il brigadiere Salvo D'Acquisto, Servo di Dio, di cui quest'anno ricorre l'80esimo anniversario del sacrificio. Ma significa anche essere disposti a morire a noi stessi, alla nostra fatica, alla nostra stanchezza, per compiere ogni giorno con disciplina e onore il nostro dovere fino all'esaurimento di ogni energia fisica o morale, come richiede il giuramento che abbiamo prestato. Non a tutti, infatti, sarà chiesto un gesto eclatante: offrire la propria vita, ma a tutti si chiede di adempiere ogni giorno agli impegni».
In un mondo in cui le notizie di fatti tragici e reati si propagano velocemente grazie ai Social, in tutti può nascere un senso di sfiducia nel futuro, ed ecco che i Carabinieri - come la Vergine Maria mantenne la fiducia nella resurrezione del figlio Gesù - sono chiamati «a restare al proprio posto, a non fuggire dalle responsabilità», ha dichiarato il Capitano della Compagnia di Amalfi. «Noi oggi celebriamo la Virgo come patrona e dichiariamo che fa parte della nostra identità assumerci delle responsabilità, non vogliamo essere rinunciatari», perché «siamo convinti che la sicurezza di una famiglia o di un popolo passa anche da noi, dall'attenzione che prestiamo quando siamo in un servizio di pattuglia, dalla nostra gentilezza mentre vi accogliamo nelle nostre caserme, dalla nostra competenza mentre tentiamo di risolvere i vostri problemi».
In una società sempre più liquida e divisa, il compito dei Carabinieri, ha spiegato il capitano Bonsignore, è quello di renderla invece coesa e capace di trasmettere valori positivi alle prossime generazioni. Una metafora efficace la sua: «Piantare palafitte in queste sabbie mobili, piantarle quanto più solidamente e profondamente possibile, una qui e una là, fino a quando non saranno sufficienti a porre le basi per una ricostruzione. La chiave è non scoraggiarsi mai, perché fin quando si lotta non si è mai sconfitti».
La seconda motivazione della cerimonia di questa mattina è stata celebrare la Giornata dell'Orfano: «Sono 1150 gli orfani di cui l'Arma si prende cura per il tramite dell'Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri, fondata 75 anni fa dal Presidente Einaudi per sostenere le famiglie dei Militari scomparsi durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi ricordiamo i caduti e i loro figli, ai quali l'Arma è orgogliosa di offrire dei contributi per la loro formazione e il loro avviamento professionale».
In merito, poi, al terzo motivo di memoria, il Capitano ha spiegato: «Oggi ricorre l'anniversario della battaglia di Culqualber, conclusasi con quella che potremmo definire una gloriosa sconfitta: i Carabinieri erano tutti poco più che ventenni ma hanno deciso di dare la propria vita per la Patria. Se è vero che i ragazzi di oggi ascoltano più volentieri i testimoni che i maestri, gli eroi di Culqualber hanno fatto quello che anche oggi tutti si aspettano dai Carabinieri: che ci impegniamo senza riserve per difendere in Italia e all'estero la pace vera, che come ci insegna Sant'Agostino è la tranquillità dell'ordine».
Nel discorso del Capitano Bonsignore spazio anche a temi di attualità: «La pandemia ha lasciato molte cicatrici: disagio giovanile, accentuazione dell'individualismo. Le Istituzioni tutte, come pure l'Arma, hanno il compito di stare vicino alla comunità. Noi Carabinieri vogliamo trasmettere speranza soprattutto a voi ragazzi, che siete il nostro futuro. C'è abbastanza luce per sperare e abbastanza buio per disperare, ma non dobbiamo lasciarci rubare la speranza».
Citando "Il Signore degli Anelli", ha quindi dichiarato: «Anche l'oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il sole splenderà, sarà ancora più luminoso [...]. C'è del buono in questo mondo ed è giusto combattere per questo!».
«Cari concittadini, voglio concludere con un monito, perché i fatti di questi giorni hanno colpito tutti: Giulia Cecchettin è la 55esima donna a morire ad opera di compagni/ex compagni, prendendo il dato da un documento del Ministero dell'Interno. Il suo carnefice è un ragazzo di 22 anni che è stato arrestato, ma il suo arresto non ci soddisfa: Giulia non tornerà più, che cosa possiamo fare allora? È necessario che le famiglie e le Istituzioni siano alleate per contrastare le forze che insidiano i giovani, è necessario inoltre tentare di reimpostare una corretta relazione tra uomo e donna, contrastando con determinazione l'aggressività dei linguaggi prepotenti, sgarbati e offensivi. Lo scandalo della violenza impone una reazione ferma e un cambiamento profondo di linguaggi e di comportamenti. Urge formare un'opinione pubblica concorde nel ritenere ignobile ed emarginare chi vuole imporsi e insegna ai figli a fare della prepotenza un titolo di merito».
Dopo la cerimonia, un rinfresco con brindisi e taglio della torta, realizzata magistralmente dalla Pasticceria Gambardella, nel Salone Morelli del Comune di Amalfi.
Fonte: Amalfi News
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