La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania ha emesso un decreto di fermo nei confronti del compagno di Silvia Nowak, cittadina tedesca scomparsa lo scorso 15 ottobre 2024. Il corpo semicarbonizzato della donna fu ritrovato il 18 ottobre a Castellabate, nella frazione di Ogliastro Marina.

L'arresto è avvenuto ieri, 16 dicembre, ad opera dei Carabinieri della Compagnia di Agropoli, supportati dai militari del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Salerno. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Kai Dausel avrebbe ucciso la donna il 15 ottobre, proprio nel giorno in cui ne aveva poi denunciato la scomparsa, colpendola ripetutamente con un oggetto contundente e tagliente alla testa, quindi avrebbe cercato di distruggere il corpo col fuoco, per poi simularne la scomparsa. L'omicidio sarebbe avvenuto nel bosco confinante con la proprietà della vittima, non troppo distante dall'abitazione condivisa dalla coppia.

A indirizzare gli inquirenti verso il compagno sono stati dichiarazioni, deduzioni logiche ed elementi documentali e scientifici, inclusi i rilievi e i successivi accertamenti eseguiti dal RIS di Parma. Tra gli elementi più rilevanti figurano tracce di sangue riconducibile a Silvia Nowak, ritrovate su un paletto della recinzione confinante con la pineta. Questa circostanza ha portato gli investigatori a ipotizzare che l'assassino sia tornato nell'abitazione passando dalla parte posteriore della casa.

Dopo l'omicidio, l'indagato avrebbe simulato la scomparsa della donna per sviare le indagini. Tuttavia, il quadro probatorio emerso ha portato la Procura a richiedere la convalida del fermo. Contestualmente all'arresto, sono state avviate perquisizioni presso le abitazioni in cui l'uomo ha vissuto stabilmente dopo il delitto. Il movente non è ancora stato del tutto chiarito.

La Procura ha sottolineato che il provvedimento sarà sottoposto alla valutazione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, cui è stata inviata la richiesta di convalida del fermo e di emissione di una misura cautelare personale. Si ricorda che, come previsto dalla legge italiana, l'indagato è presunto innocente fino a condanna definitiva.

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