«Salario minimo? Al sud serve prima il lavoro e poi il salario minimo». A dirlo è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che stamane, 2 marzo, ha partecipato all'iniziativa "W.... è viva la Costituzione", presso l'auditorium del liceo scientifico Francesco Severi di Salerno, tenendo un approfondimento sugli articoli uno e due del testo costituzionale.

«In alcune Regioni - ha spiegato De Luca, commentando il testo che recita: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro" - abbiamo il 40% di giovani disoccupati. Bisogna risolvere il problema del Sud ed avere i fondi necessari per creare lavoro. Altrimenti violiamo la Costituzione. Da sei mesi ci sono trenta miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione bloccati. A noi spettano più di cinque miliardi che serviranno per fare opere pubbliche. L'attuale governo vuole spalmare quei fondi destinati al sud e spalmarli su tutto il Paese. Un'invenzione che non hanno ancora il coraggio di dire pubblicamente».

Il governatore ha poi parlato del PNRR: «Quei fondi sono stati assegnati all'Italia perché affrontasse tre grandi emergenze: il divario nord sud, quello di occupazione e quello di genere. Se fossimo stati un paese serio avremmo destinato al sud l'80% delle risorse, usando i fondi in maniera incisiva. In Italia parliamo da un secolo e mezzo di questione meridionale e non abbiamo il coraggio di affrontare il tema dell'unità nazionale. Dobbiamo dare la possibilità ai giovani del Sud di rimanere qui e non di emigrare. Se vogliamo rispettare la costituzione bisogna fare questo».

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