«Sull'Ospedale di Cava de' Tirreni con noi si casca male». Anche il candidato sindaco Davide Trezza, a capo della lista "Potere al Popolo", interviene sull'ospedale metelliano. Un argomento spinoso, già trattato, alcune ore fa, dal candidato sindaco di centrodestra Marcello Murolo e dal sindaco uscente, Vincenzo Servalli.

«Eravamo in piazza nei cortei del Dicembre 2015, il 23 Gennaio del 2016 quando un corteo di più di mille persone sulla SS18 arrivò fino al blocco del casello autostradale. - continua Trezza - Anche in questa campagna elettorale siamo costretti ad assistere alle solite parole di chi gioca allo scaricabarile sulle responsabilità politiche in campo. I fatti per fortuna sono tutti documentati da chi c'era e non dimentica nulla. Da anni i partiti che ci hanno governato nominano dirigenti che reputano l'Ospedale di Cava un inutile fardello per chi deve mantenere "i conti in ordine". Per loro questo siamo. Una semplice voce di spesa da eliminare il prima possibile».

«I fatti di questi anni sono incontestabili. - prosegue il candidato sindaco - Ingresso a Cava dell'azienda ospedaliera universitaria - assolutamente contraddittoria con il tipo di vocazione naturale del SS. Maria Incoronata dell'Olmo - carenza permanente di personale, scomparsa del reparto di Ginecologia e promessa mai mantenuta di un ambulatorio dedicato, scomparsa dell'ambulatorio di Gastroenterologia. Cosa ancor più grave, permane una totale assenza di programmazione sul territorio per il coordinamento dei servizi della medicina territoriale con quella ospedaliera».

«Per tutti questi motivi, - conclude Trezza - stavolta gradiremmo meno proclami. A prendere parola sull'Ospedale di Cava sarà - ieri come in futuro - solo il popolo che è sceso in piazza per riprendersi il diritto alla salute sotto attacco».

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