Tu sei qui: PoliticaCandidato sindaco, scontro nell'Unione
Inserito da Il Salernitano (admin), giovedì 28 luglio 2005 00:00:00
Tutto da rifare all'interno del centrosinistra, dove salta ancora una volta l'intesa per il candidato sindaco. Le regole stabilite dai Democratici di Sinistra non piacciono alla Margherita, ai Verdi, allo Sdi, all'Italia dei Valori ed al movimento "Città Unita", che con un documento congiunto hanno chiesto la revisione del sistema per l'attribuzione della leadership. Il sistema matematico è stato duramente contestato e sarà oggetto di discussione nel prossimo interpartitico, in vista anche del documento sottoscritto dai 4 partiti e dal movimento di Alfonso Senatore, inviato a tutti i segretari di partito del centrosinistra. Al centro della polemica l'attribuzione dei voti che ogni partito e forza politica o associazione potrà esprimere per eleggere un candidato sindaco unico. Secondo i criteri ad oggi in vigore, è fissato un monte di 36 voti. Viene attribuito un voto per ciascuna formazione presente al tavolo del centrosinistra. Vengono attribuiti altri 18 voti ai partiti e movimenti politici proporzionalmente, attraverso una media semplice tra elezioni provinciali 2004 e regionali 2005. Sarà candidato a sindaco colui che raggiungerà il 65% dei 36 voti validi. Un sistema aritmetico e quasi perfetto, ma il gioco sembrerebbe essere già scoperto. In merito all'attribuzione dei voti, i Democratici di Sinistra e Rifondazione Comunista, entrambi uniti per l'elezione di Luigi Gravagnuolo, oltre ai voti attribuiti in base alle elezioni provinciali e regionali in percentuale (Ds 6 voti e Rc 3), farebbero confluire le proprie associazioni satellite, costituite ad hoc per tirare la volata al braccio destro dell'ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. Difatti, secondo la spartizione, alle associazioni Ulivisti per Cava, Arci, Il Giornale d Cava, Agorà ed Unione degli Studenti, se pur non in competizione alle ultime elezioni provinciali e regionali, spetterebbe comunque un voto di base. Una preferenza in meno rispetto a partiti politici tra cui Comunisti Italiani, Verdi, Udeur e Città Unita, che invece portano in dote un'alta percentuale di consensi elettorali. Così è scattato il distinguo da parte di 4 partiti e del movimento "Città Unita", che in un documento firmato da Francesco Ragni (Margherita), Enzo Passa (Verdi), Alfonso Senatore (Città Unita), Paolo Santacroce (Italia dei Valori) ed Antonio Pisapia (Sdi) hanno dichiarato: «Chiediamo la ridefinizione dei parametri, ritenendo che la scelta del candidato sindaco debba essere frutto di una convergenza di consensi la più ampia possibile, tale da garantirne l'autorevolezza. Occorrono delle regole, ma devono essere approvate dagli organi direttivi dei singoli partiti».
Fonte: Il Portico
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