"La riduzione di un giorno scolastico, togliendo il sabato, può essere una strada già sperimentata altrove senza conseguenze negative". Sono le parole del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato su Rtl 102.5, parlando della possibile chiusura dei plessi scolastici per far fronte al caro energia.

Secondo il governatore il problema andrebbe risolto "in un altro modo", magari "investendo di più per rendere più autonomo il Paese. Poi se saremo costretti a subire delle limitazioni faremo un ragionamento complessivo".

Immediata la replica del M5s Lombardia.

"Neanche il tempo di aprire le scuole, che Fontana parla già di doverle chiudere il sabato, per fronteggiare i risvolti della crisi energetica", così il capogruppo Nicola Di Marco ha commentato le dichiarazioni del Presidente Fontana.

"Di fronte ai problemi la loro soluzione è sempre la stessa: tagliare i servizi ai cittadini, sia che si tratti di scuola, di trasporti o addirittura di sanità.

Il Movimento Cinque Stelle, sia in Parlamento che in Regione Lombardia, ha presentato diversi atti e proposte per provare a scongiurare per tempo i rischi legati alla crisi energetica che vanno delineandosi in vista dell'inverno, ma i nostri appelli sono rimasti inascoltati.

Il centrodestra sta già mettendo le mani avanti, di fronte all'ennesimo fallimento? Fontana deve essere molto preoccupato perché, se il centrodestra dovesse vincere le elezioni, non avrebbe più nessuno su cui scaricare le colpe della decrescita infelice: sanità, trasporti e ora scuola, che la sua amministrazione ha causato alla Lombardia.

Imbarazzante infine l'ennesimo appello, l'ennesima autocandidatura per le prossime elezioni regionali, che cade tristemente nel vuoto".

Foto: Attilio Fontana