Tu sei qui: PoliticaCaso Commissioni, emergono i primi riscontri
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 16 settembre 2002 00:00:00
Un primo esame dei documenti visionati dalla Guardia di Finanza scuote Palazzo di Città. Dai verbali di alcune Commissioni consiliari risulterebbe, in un caso specifico, la presenza effettiva di soli due consiglieri, che, nonostante il mancato raggiungimento del numero previsto per legge, avrebbero dato seguito alla seduta, firmando il documento conclusivo e guadagnandosi il corrispettivo gettone di presenza. Quanto basta per incappare in una prima ed evidente infrazione al regolamento, che prevede, pena rinvio della seduta, la partecipazione della maggioranza dei convocati. Con questo primo atto non ancora ufficiale le Fiamme Gialle del Nucleo speciale regionale per i controlli amministrativi, incaricate dalla Corte dei Conti, hanno dato una prima stretta alle loro indagini. Gli accertamenti sono scaturiti da un esposto firmato, presentato nel giugno scorso, con il riferimento preciso ai lavori di una Commissione comunale. Da quanto la Finanza sta accertando, sembra che si configuri quasi come una «prassi» la presenza fasulla di consiglieri, risultanti normalmente in aula dall'elenco delle presenze, ma di fatto lontani dall'aula consiliare. Per ora, in base ad una prima lettura dei verbali richiesti, di certo ci sarebbero lampanti incongruenze ed errori nella stesura dei verbali e degli atti relativi alla convocazione e svolgimento delle sedute. Una situazione che a Cava sembra non sia stata occasionale negli ultimi tempi. Saranno, invece, dei controlli incrociati, realizzati con l'ausilio della documentazione richiesta ai rispettivi uffici competenti, a svelare eventuali infrazioni, sostanziati in danni erariali, dato l'esborso del gettone di presenza. In cima alla lista, le possibili presenze di consiglieri come partecipanti alle sedute consiliari alla stessa ora e nello stesso giorno impegnato nello svolgimento della propria attività professionale. Un «vecchio malcostume», che comporterebbe il risarcimento dei danni (si parla, al massimo, di un milione delle vecchie lire) o che, al limite, potrebbe determinare un reato di truffa e lo scavalcamento nell'incarico di consiglieri risultati non eletti. Intanto, gli accertamenti continuano. Si preannunciano nuovi controlli "top secret" e non si esclude l'allargamento dell'indagine ad altre vicende delle vita amministrativa comunale, ben più consistenti dal punto di vista economico per il bilancio e, soprattutto, per il giudizio della Corte dei Conti.
Fonte: Il Portico
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