La grave denuncia della consigliera comunale Assia Landi irrompe nella seduta con tutta la carica esplosiva che arriva dalla tensione post abbattimenti: «Ho chiesto al comandante della Polizia Municipale ed al dirigente dell'Ufficio Urbanistica copia della documentazione all'attività repressiva per gli abusi edilizi al ristorante "Menelao" per la realizzazione della nuova sala. Nello stesso giorno il comandante ha dato notizia al proprietario della struttura della mia richiesta di accesso agli atti, con grave pericolo anche per la mia incolumità. Infatti, successivamente sono stata avvicinata dal proprietario, che mi ha chiesto conto e ragione del mio interessamento. Per questo motivo chiedo al sindaco la rimozione del comandante Meluso per aver esposto a gravi ritorsioni un consigliere comunale nell'esercizio delle sue funzioni».

È quanto basta, e non è davvero poco, per far scoppiare un grave caso amministrativo nella città dove qualche mese fa è stata inaugurata la linea della tolleranza zero contro gli abusi edilizi. Una raffica di abbattimenti, ruspe in azione, bombe contro gli amministratori. Ed ora irrompe nella vita politica ed amministrativa cavese la grave denuncia della consigliera di E' Viva Cava. Assia Landi lascia la maggioranza, si dichiara consigliere comunale indipendente, anche a seguito della bocciatura della sua mozione contro il presidente della Se.T.A.

I fatti. È il 12 giugno scorso e la consigliera comunale chiede al comandante della Polizia Municipale ed al dirigente dell'Ufficio Urbanistica copia di tutta la documentazione relativa all'ampliamento del ristorante "Menelao". Passano 8 giorni ed il comandante della Polizia Municipale, Filippo Meluso, notifica al titolare del ristorante "Menelao" una nota con la quale gli richiede di far pervenire, entro e non oltre 10 giorni, tutte le autorizzazioni o gli eventuali dinieghi in merito all'ampliamento della struttura. «Nello stesso giorno - spiega la Landi - il comandante dà notizia al proprietario del ristorante della mia richiesta di accesso agli atti».

Assia Landi non si ferma: il 12 luglio scorso varca l'ufficio del pm Roberto Penna ed espone la situazione determinatasi. Il comandante della Polizia Municipale non intende replicare alle gravi dichiarazioni della consigliera comunale: «Sono un dirigente comunale». Sembra, però, che lui abbia agito sul presupposto di ritenere di non poter consegnare al consigliere atti o documenti, essendo in corso accertamenti giudiziali, coperti dal segreto istruttorio. «Credo che il sindaco vorrà tutelare la dignità del consigliere comunale», conclude Assia Landi.

Intanto, sulle demolizione il Consiglio all'unanimità ha deliberato lo stop alle ruspe: 11 fabbricati saranno dichiarati di interesse pubblico ed acquisiti al patrimonio comunale. Quindi, non saranno abbattuti, ma probabilmente inseriti in un programma di concessione di case per senzatetto.