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Decreto Sud, Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, Fondo Sviluppo e Coesione

Dal 1° gennaio 2024 la Campania farà parte della nuova Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno

Nel "Decreto Sud" non solo la ZES unica per il Mezzogiorno, ma anche la Programmazione ed utilizzazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), che saranno destinate all'80% al Sud ma che non potranno essere gestite in piena autonomia dalle Regioni

Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 13 settembre 2023 09:05:33

Il Consiglio dei Ministri del 7 Settembre 2023, oltre a ratificare il "Dl Caivano" contro la criminalità minorile, ha approvato un decreto-legge, il cosiddetto "Decreto Sud", che introduce disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese.

Il testo introduce specifiche misure finalizzate alla crescita e al consolidamento economico delle aree del Sud Italia, con l'obiettivo di renderle più idonee per lo sviluppo e per la crescita dimensionale del sistema produttivo.

Dalla destinazione dell'80% del Fondo Sviluppo e Coesione (un tesoretto da 75 milioni) al Sud all'istituzione di una ZES unica per il Mezzogiorno, per la quale il Governo ha messo a disposizione una cifra intorno ai 4,5 miliardi di euro da utilizzare per le annualità 2024, 2025 e 2026.

 

- Programmazione ed utilizzazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC)

Si conferma che il complesso delle risorse FSC, per il periodo di programmazione 2021-2027, è destinato a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, ripartiti nella proporzione dell'80 per cento nelle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento nelle aree del Centro-Nord. La ripartizione delle risorse FSC avviene ad opera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), su proposta del Ministro per gli affari europei e sentita la Cabina di regia FSC, in favore solo di amministrazioni centrali e regioni e province autonome (e non anche di città metropolitane e altri enti pubblici, come invece previsto dalla disciplina vigente); si introduce la possibilità che gli interventi previsti dagli Accordi per la coesione siano finanziati con le risorse destinate ad interventi complementari dei Programmi 2014-2020 che risultano ancora non impegnate, con i fondi strutturali afferenti ai Programmi europei di competenza di ciascuna Amministrazione centrale o di ciascuna regione e con le risorse derivanti dai rimborsi europei e dal corrispondente cofinanziamento nazionale.

Si disciplinano le modalità per l'attribuzione alle amministrazioni delle risorse assegnate dal CIPESS per la realizzazione degli accordi per la coesione. Secondo il Ministro Fitto le Regioni (e in particolare quelle del Sud) non hanno brillato nella gestione dei fondi Fsc, per questo le Regioni non perderanno nulla, ma non potranno continuare a gestire i fondi in piena autonomia.

È stato implementato uno specifico sistema di monitoraggio con riguardo all'utilizzazione delle risorse in materia di politiche di coesione (Sistema nazionale di monitoraggio) e si dispone la pubblicazione sul portale web www.opencoesione.gov.it, gestito dal Dipartimento per le politiche di coesione, sia dei documenti di programmazione delle risorse nazionali per la coesione sia dei dati anagrafici e di avanzamento dei progetti. Chi non rispetta i tempi rischia il definanziamento.

- Zona economica speciale per il Mezzogiorno

Si prevede l'istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2024, della nuova Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, "ZES unica", comprendente i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, che sostituirà le attuali otto Zone economiche speciali istituite nei territori del Mezzogiorno.

Si introduce un nuovo sistema di governance della ZES UNICA, confermando la previsione di una Cabina di regia istituita presso la PCM alla quale sono attribuite di funzioni di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio della ZES unica; prevedendo l'istituzione di una nuova Struttura di missione presso la PCM; si ridefiniscono gli adempimenti procedurali.

Si istituisce, presso la Presidenza del Consiglio e alle dirette dipendenze del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR della "Struttura di missione per la ZES", con una durata di 3 anni. La Struttura dovrà fornire supporto all'Autorità politica delegata in materia di ZES per l'esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell'azione strategica del Governo e di predisposizione e aggiornamento del Piano strategico ZES e delle attività necessarie a prevenire tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.

All'interno dell'area ZES, le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi (speciali condizioni), quali la previsione di un'autorizzazione unica per l'avvio delle attività produttive e il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d'imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per l'acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive.

«La ZES unica rappresenta un importante opportunità di sviluppo e di attrazione degli investimenti che, insieme all'utilizzo delle risorse europee e nazionali, può rendere il Meridione un riferimento importante per tutto il continente europeo», spiega il Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.

 

Leggi anche:

Dl Caivano: ecco le misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile

Fonte: Il Vescovado

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