Con un manifesto, il coordinatore del PD di Maiori Francesco Del Pizzo interviene direttamente sul tema delle elezioni comunali del prossimo 31 maggio. "Appello alle forze Democratiche di Maiori" è intitolato il messaggio pubblico rivolto ai principali attori della politica maiorese. Dando per scontato l'accordo del PD con Valentino Fiorillo (l'assessore uscente e probabilissimo candidato sindaco è, tra l'altro, iscritto al partito), la lettera aperta è indirizzata a coloro i quali potrebbero, per motivi variabili, rafforzare il fronte progressista cittadino.

«Leggo dalle recenti notizie della politica maiorese, - scrive Del Pizzo - come l'agone politico sia ancora pieno di incertezze e, soprattutto, che manchi una connotazione politica all'interno dei vari schieramenti.

Apprendo, purtroppo con stupore, che ufficialmente da nessuna delle parti vi sia stata una dichiarazione che miri a superare lo stagno politico in cui vive Maiori, una frammentazione figlia della campagna elettorale del 2010 dove si presentarono ben 6 sindaci e 101 candidati consiglieri.

Agglomerati che si creano attorno ai soliti catalizzatori di voti, - sottolinea il coordinatore Dem - che magari già hanno una loro lunga esperienza amministrativa alle spalle, ma che non hanno portato alcun contributo concreto alla collettività, non servono se non ad aumentare il disorientamento nei votanti ed il malgoverno nella gestione della cosa pubblica.

Una classe dirigente degna di tal nome - aggiunge - dovrebbe, a mio avviso, cercare di superare questa impasse, cercando nella condivisione e nel dialogo gli strumenti primari per rigenerare una buona politica per Maiori e per i maioresi, a prescindere dagli schieramenti.

Credo - conclude il manifesto - che chi si impegna in politica non lo faccia solo per se stesso, ma soprattutto per essere al servizio dei cittadini. E quindi, da cittadino maiorese e da segretario del Partito Democratico, lancio un appello a tutte le forze democratiche per rendere visibile un tentativo di dialogo e di volontà politica nell'unire il paese e non dividerlo ulteriormente, perché c'è bisogno di un'azione politica forte che sia radicata nel tessuto sociale maiorese e che guardi con prospettiva nuova e lungimirante alle sorti della nostra amata cittadina».