Tu sei qui: PoliticaFontana finisce nella polemica: soldi alla ditta della moglie per camici anti-Covid
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), lunedì 8 giugno 2020 11:12:20
Si è alzato, in queste ore, un grosso polverone su Attilio Fontana, già pesantemente criticato per il suo operato durante l'emergenza Coronavirus. Il servizio di Report, il programma di Rai 3 Report condotto da Sigfrido Ranucci, che andrà in onda stasera e che è stato anticipato ieri dal Fatto Quotidiano svela una storia piuttosto opaca che riguarda il governatore della Regione Lombardia, sua moglie, e una partita di camici per medici e infermieri dal valore di 513.000 euro.
La partita di camici era stata ordinata il 16 aprile scorso dalla piattaforma Aria, ossia la centrale di Acquisti della Regione Lombardia, senza una gara alla società Dama Spa, produttrice del marchio di abbigliamento Paul&Shark. La Dama appartiene per il 10%, tramite la società Divadue srl, a Roberta Dini, moglie di Attilio Fontana, mentre il resto ad Andrea Dini, fratello di Roberta e cognato del governatore.
Il 22 maggio la Dama Spa ha stornato la fattura di 513.000 euro senza nessun pagamento perché, come spiega Andrea Dini, c'è stato un equivoco: doveva trattarsi di una donazione, non di una fornitura. «Quando io non ero in azienda durante il Covid, chi se ne è occupato ha male interpretato, ma poi me ne sono accorto e ho subito rettificato tutto, perché avevo detto ai miei che doveva essere una donazione» ha detto Dini.
Sulla vicenda interviene anche il governatore Attilio Fontana che, attraverso i social, ha dichiarato:
«Durante il periodo di crisi, appurato che da Roma non sarebbero mai arrivati in tempo gli aiuti, Regione Lombardia è stata costretta ad incaricare la propria centrale acquisti, ARIA spa, per assicurare l'approvvigionamento di forniture e servizi per fronteggiare l'emergenza ricorrendo all'istituto della procedura negoziata ex art. 53 d.lgs. 50/2016 Codice degli appalti. Ogni giorno servivano centinaia di migliaia di mascherine, camici, visiere con urgenze e quantità che superavano di almeno cento volte (in alcuni casi anche migliaia) le ordinarie necessità di approvvigionamento pre Covid. Tra le tante aziende lombarde che hanno accolto la nostra richiesta di aiuto c'è la Dama SpA che ha convertito la sua produzione in dispositivo di protezione individuale per medici e operatori sanitari, tanto che il 14 aprile 2020 erano diversi gli articoli apparsi sui media che riportavano questa notizia positiva. La stessa Società si è distinta anche con una una donazione di 60.000 euro sul fondo straordinario per l'emergenza istituito da Regione Lombardia, e ha fornito gratuitamente mascherine e camici ad ospedali e amministrazioni comunali».
Fonte: Occhi su Salerno
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