Tu sei qui: PoliticaForza Italia rinuncia alla sua quota
Inserito da (admin), venerdì 24 febbraio 2006 00:00:00
Forza Italia rinuncia alla sua quota di scrutatori, chiede che la nomina venga effettuata in base ad un sorteggio ed auspica che sulla stessa linea convergano tutti gli altri partiti, movimenti politici e componenti della commissione. La denuncia di Cirielli ha aperto un pentolone di polemiche sulla nomina degli scrutatori da parte della commissione elettorale, composta da quattro rappresentanti della ex maggioranza (Emilio Maddalo, Luigi Durante, Umberto Ferrigno e Lucio Bisogno) e due della ex minoranza, Enzo Passa e Michele Coppola.
«Vogliamo la massima trasparenza - afferma Carmine Adinolfi, consigliere provinciale di Forza Italia - il partito ha deciso che venga adottato il metodo del sorteggio, così come per le ultime amministrative». La commissione, invece, ha già adottato il metodo dell'indicazione diretta. Entro i primi di marzo, infatti, l'Ufficio elettorale del Comune attende la lista con i 37 nominativi da parte di ogni singolo componente. «Per quanto riguarda Forza Italia - spiega Luigi Durante - avevo già rimesso le indicazioni al partito. Nell'ultima riunione è stato deciso di aderire alla proposta del commissario Reppucci di adottare il metodo del sorteggio». Sulla stessa lunghezza d'onda anche gli altri partiti della Casa delle Libertà. «È la scelta più giusta - afferma Alfonso Laudato di Nuova Dc - la commissione elettorale era espressione di un Consiglio comunale, oggi rischia di diventare solo un'opportunità elettoralistica dei componenti».
Duro il commento di Enzo Passa. «Una decisione può essere presa solo con l'unanimità della commissione - avverte il candidato sindaco dei Verdi - In ogni caso la legge va rispettata e non può essere usata o interpretata solo per i propri interessi. Siamo tutte persone perbene e, se qualcuno dice il contrario, se ne deve assumere anche le responsabilità. Troppo facile fare illazioni, dare sentenze ed ingenerare sospetti». «Evidentemente Cirielli se la prende con il suo governo - aggiunge Umberto Ferrigno - oppure faccia una circostanziata denuncia ai Carabinieri se ha le prove di brogli. Non ho preclusione a trovare qualsiasi soluzione, ma che sia condivisa da tutta la commissione».
La preoccupazione è di evitare a tutti i costi il sospetto di un mercato dello scrutatore, il rischio o la sola supposizione della possibilità di barattare soldi (dello Stato) al posto del voto o, addirittura, di una "partecipazione azionaria" sulla paga prevista. L'indennità per ogni votazione si aggira intorno ai 130 euro per ogni componente del seggio elettorale. Un po' in più per il presidente, nominato però dal tribunale.
Fonte: Il Portico
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