di Norman di Lieto

Gli appelli, o i moniti, a seconda dei punti di vista, affinché cessino le vittime civili a Gaza, dopo quelli anche dell'alleato Usa, Biden, arrivano ad Israele anche da parte dell'Italia con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani in apertura della sedicesima Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori.

Il nostro Paese 'si affianca' a quello che è stato il richiamo dell'Onu a fine novembre: non c'è più tempo, occorre porre fine all'orrore e proteggere i "civili inermi" a Gaza, fermo restando il diritto di Israele a difendersi dall'aggressione di Hamas dicono Mattarella e Tajani.

Con questo messaggio recapitato a Tel Aviv dall'Italia, si prova ad insistere su una soluzione politica della crisi con la prospettiva dei due Stati che Israele non sembra voler prendere in considerazione.

Ora l'Italia rompe gli indugi e - come annunciato il titolare della Farnesina - è pronta a sostenere una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per una tregua che favorisca l'ingresso di aiuti umanitari.

L'Italia dunque guarda all'Onu, rifacendosi ad una risoluzione promossa da Stati Uniti ed Emirati per una "cessazione delle ostilità per consentire un accesso umanitario senza ostacoli".

L'Italia "se ci sarà questa iniziativa certamente la sosterrà", ha reso noto Tajani.

Spiegando come l'astensione alle ultime due risoluzioni dell'Assemblea Generale è stata decisa perché il testo proposto non esprimeva alcuna condanna ad Hamas.

Quindi nella nuova risoluzione dovrà esserci questo passaggio.

Roma rivolge quindi un appello agli "amici israeliani" ad una "reazione proporzionata che salvaguardi i civili", ha sottolineato il ministro.