Tu sei qui: PoliticaGiorgia Meloni incontra opposizioni su riforme costituzionali: si discute anche di "premierato"
Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 10 maggio 2023 10:10:38
Ieri, 9 maggio, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avviato il confronto con le opposizioni sulle riforme istituzionali alla Camera dei Deputati, per «garantire due obiettivi che per noi sono irrinunciabili: la stabilità dei governi e delle legislature e il rispetto del voto dei cittadini nelle urne».
Nel dibattito, oltre all'elezione diretta del presidente della Repubblica, si apre anche l'ipotesi di un sistema dove il presidente del Consiglio acquista più poteri rispetto a quelli accordati dalla nostra Costituzione nella sua versione attuale.
Con il termine premierato si può indicare ad esempio un sistema in cui il presidente del Consiglio ha il potere di revocare i ministri, rimanendo però legato a un rapporto di fiducia con il Parlamento, oppure viene eletto direttamente dal popolo, annullando la necessità di un rapporto di fiducia parlamentare.
Il premierato è comunque ben distinto dal presidenzialismo, con cui si fa riferimento a una forma di governo in cui il presidente della Repubblica ha funzioni politiche, viene eletto dai cittadini e ha una concentrazione più marcata di poteri nelle sue mani.
«Sulla base di questa interlocuzione - ha dichiarato la Meloni - e delle posizioni che sono state espresse dai partiti dell'opposizione, cerchiamo di elaborare una nostra proposta che possa tenere in considerazione le valutazioni che sono state fatte.Mi pare che a monte vi sia una chiusura abbastanza trasversale, più netta, su sistemi di modello presidenziale o semipresidenziale e che invece la valutazione sia più variegata nell'ipotesi di una elezione diretta del Presidente del Consiglio, del Capo del Governo. Noi, come abbiamo sempre detto, non siamo innamorati di un sistema specifico. Ci sono tanti sistemi che possono essere presi a esempio nelle altre democrazie e c'è anche la possibilità di immaginare un modello che sia italiano. Non ci siamo presentati con una nostra proposta perché ritenevamo che fosse importante anche dialogare con le altre forze politiche sul sistema delle regole. Abbiamo quindi ascoltato volentieri, voglio ringraziare tutte le forze politiche, i gruppi parlamentari che hanno partecipato perché il dialogo è stato molto aperto, franco, ma è stato anche collaborativo e ci ha aiutato ad avere le idee più chiare».
Fonte: Il Vescovado
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