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Il primo Dpcm di Draghi conferma la linea del rigore: ristoranti chiusi di sera, divieto di spostamento tra regioni

La novità importante è la riapertura dei cinema, dei teatri e delle sale da concerto dal 27 marzo nelle zone gialle, con «posti a sedere preassegnati e distanziati», anche se servirà la prenotazione online

Inserito da (Maria Abate), sabato 27 febbraio 2021 10:08:12

Il primo Dpcm del premier Mario Draghi, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, conferma la linea del rigore. A causa del rischio terza ondata di Covid-19 e delle sue insidiose varianti, la Pasqua si annuncia quasi blindata.

Ad ogni modo, emergono i primi dettagli sulle prossime misure di contenimento.

La ministra Gelmini ha voluto che fosse inserita nel testo l'istituzione presso il Ministero della salute di un tavolo tecnico di confronto, composto da rappresentanti del Ministero della salute, dell'Iss, delle Regioni e delle Province autonome su designazione del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nonché da un rappresentante del Ministro per gli affari regionali e le autonomie per procedere all'eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione di rischio.

Niente apertura serale per i ristoranti.«Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) - si legge nella bozza - sono consentite dalle 5 alle 18 con un massimo di 4 persone per tavolo salvo che siano tutti conviventi». Dopo le 18 «è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico». Resta invece consentita «senza limiti di tempo la ristorazione negli alberghi e in tutte le altre strutture ricettive, limitatamente ai propri clienti che siano ivi alloggiati». «Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze - specifica tra l'altro il Dpcm -. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l'asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18,00».

Fino al 6 aprile resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. «Dalle ore 22,00 alle ore 5,00 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute - si legge nel testo -. È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

Il divieto di spostamento tra le regioni viene prorogato fino al 6 aprile. Si può uscire soltanto «per comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».

Nelle zone rosse non sarà possibile andare a trovare amici e parenti, come invece è permesso a due persone, per una sola volta al giorno, nelle aree di rischio gialle e arancioni. Anche nel nuovo Dpcm si raccomanda fortemente di non ricevere in casa persone non conviventi, se non per ragioni di lavoro o urgenza e comunque di indossare la mascherina, anche nella propria abitazione, se ci sono persone esterne al nucleo familiare.

La novità importante è la riapertura dei cinema, dei teatri e delle sale da concerto dal 27 marzo nelle zone gialle, con «posti a sedere preassegnati e distanziati», anche se servirà la prenotazione online. Restano in vigore le regole base: mascherina obbligatoria al chiuso e all'aperto e divieto di assembramento. Sono sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni stabilite dal Dpcm.

La scuola resta in presenza per gli alunni dell'infanzia, delle elementari e delle medie, mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza «almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%». Nel testo, di differente rispetto al precedente Dpcm, è inoltre riportato che «al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa».

In merito allo sport, si legge nella bozza, «Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento». Salta la stagione sciistica perché, secondo quanto riporta la bozza, le piste resteranno chiuse fino al 6 aprile.

Fiere e discoteche chiuse anche in zona bianca: «Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto in zona bianca, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso».

Chiudono barbieri e parrucchieri in zona rossa. È una delle novità nella bozza. «Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell'allegato 24». Dall'allegato 24 vengono eliminati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.

«Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all'interno di locali adibiti ad attività differente», specifica la bozza. E ancora, «Sono sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento. È consentito l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta, con l'ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia di cui all'allegato 8».

Fonte: Occhi su Salerno

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