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«L’obiettivo di questo Governo è avere più Italia in Europa», Meloni illustra i temi del Consiglio europeo di giovedì

«Il Consiglio europeo di giovedì - ha spiegato - avrà in agenda temi estremamente importanti, sui quali l’Italia ha tutte le carte in regola per offrire il suo contributo autorevole: l’aggressione russa all’Ucraina, la sicurezza e la difesa, l’energia, i rapporti con il Vicinato sud dell’Europa, le relazioni transatlantiche, l’allargamento dell’Unione».

Inserito da (PNo Editorial Board), mercoledì 14 dicembre 2022 08:39:22

«Vedete, colleghi, noi abbiamo sempre dibattuto, a volte con decisione veemenza, attorno all'ipotesi che in Italia dovesse esserci "più o meno Europa". Quasi mai, invece, ci siamo chiesti se in Europa dovesse esserci più o meno Italia».

 

A dichiararlo il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le Comunicazioni alla Camera dei Deputati, in vista del Consiglio europeo del 15 dicembre.

 

«L'obiettivo di questo Governo - ha specificato - è avere più Italia in Europa, in condizione di pari dignità con gli altri Stati membri, come si conviene ad una grande Nazione fondatrice. Significa non limitarsi a ratificare le scelte a valle, ma contribuire a definire quelle scelte a monte, far sentire forte la voce della nostra Nazione per indirizzare l'integrazione europea verso risposte più efficaci alle grandi sfide del nostro tempo e verso un approccio più attento ai bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese».

 

«Il Consiglio europeo di giovedì - ha spiegato - avrà in agenda temi estremamente importanti, sui quali l'Italia ha tutte le carte in regola per offrire il suo contributo autorevole: l'aggressione russa all'Ucraina, la sicurezza e la difesa, l'energia, i rapporti con il Vicinato sud dell'Europa, le relazioni transatlantiche, l'allargamento dell'Unione. Si tratta di questioni apparentemente diverse tra loro che hanno invece un fondamentale aspetto in comune: riguardano tutte la sovranità strategica dell'UE, la sua capacità di garantire quella sicurezza e quel benessere socio-economico dei nostri cittadini che sono stati prima messi in discussione dalla pandemia e poi minacciati dalla guerra in Ucraina e dal domino di conseguenze che quella guerra ha causato, a partire dall'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia. Sfide di portata globale che l'Europa e l'Occidente nel suo complesso devono saper affrontare con visione, strategia ed efficacia. E l'Italia, stato fondatore tanto dell'unione Europea quanto dell'Alleanza Atlantica, non intende tirarsi indietro di fronte a questo compito. Noi siamo chiamati a essere protagonisti e non comprimari in questo dibattito, forti della capacità che abbiamo avuto di onorare la nostra parte degli impegni assunti tra Nazioni libere che hanno scelto di seguire un percorso comune in base ai comuni valori di libertà e democrazia. Perché, inevitabilmente, a questi valori corrispondono i nostri interessi nazionali e gli interessi stessi dei nostri cittadini, atteso che la storia ci ha insegnato che non ci sono benessere e sviluppo dove non ci sono anche giustizia, pace e libertà».

«È la ragione per la quale riteniamo che l'Unione Europea debba continuare ad essere unita nel sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa. [...] In gioco non vi è solamente il rispetto del diritto internazionale, e il conflitto non coinvolge unicamente il futuro libero e pacifico del popolo e delle Istituzioni ucraine, ma quello dell'intera Europa. In altre parole, piaccia o no a chi - per certi versi comprensibilmente, vivendo un'epoca di crisi - vorrebbe voltarsi dall'altra parte, il conflitto in Ucraina ci riguarda tutti».

 

Tra le azioni a sostegno dell'Ucraina «la partecipazione alla missione europea di addestramento dei militari ucraini. Inoltre, siamo protagonisti in ambito NATO con l'attivazione di misure di irrobustimento della postura di deterrenza e difesa sul fianco Est dell'area euro-atlantica. Partecipiamo concretamente a una serie di altri consessi promossi dagli Stati Uniti, come il Gruppo di Contatto Difesa Ucraina, nei quali vengono coordinate varie azioni a supporto dell'Ucraina non solo in termini di aiuti militari e umanitari, ma anche di cooperazione industriale, anche con prospettive legate alla ricostruzione del territorio ucraino».

 

Il Consiglio Europeo sarà chiamato a ribadire, assieme ai partner, anche l'impegno all'assistenza finanziaria e alla ricostruzione dell'Ucraina. «La recente proposta della Commissione Europea di assistenza macro-finanziaria da 18 miliardi di euro per tutto il 2023 conferma la volontà di un sostegno ambizioso e duraturo. L'Italia ha partecipato con 110 milioni di euro di sostegno al bilancio generale e 200 milioni di prestito senza oneri. Secondo stime della Banca mondiale e della Commissione europea la ricostruzione dell'Ucraina richiederà 349 miliardi di euro, tanta è la devastazione causata dai bombardamenti russi, e temo sia una cifra destinata ad aumentare col protrarsi della guerra», ha illustrato.

 

Clicca qui per l'intervento integrale

Fonte: Il Vescovado

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