Cirielli insiste ed attacca. Nel mirino del presidente provinciale di An, all'indomani del Consiglio comunale, in cui il sindaco ha difeso il suo ruolo e quello della Giunta, non solo Messina, ma anche l'opposizione del centrosinistra. Ai "suoi", che ha incontrato per gli auguri di Pasqua, Edmondo Cirielli ha ribadito la posizione: «Solo oggi gli alleati della coalizione della Casa delle Libertà prendono atto della nostra posizione e si scandalizzano. Eppure, da mesi ripetiamo che occorreva una sterzata. Al congresso, alla presenza dello stesso Messina, nell'incontro interpartitico, alla presenza dei segretari provinciali della Casa delle Libertà ed alla vigilia del Consiglio comunale, abbiamo ribadito quanto stiamo dicendo da mesi». I dirigenti che fanno politica e la mancanza di collegialità sono alcune accuse a Messina, ma Cirielli oggi rivendica il ruolo che la sua delegazione sta avendo in città, Consiglio comunale e Giunta: l'anima critica. Ma il suo bersaglio è l'opposizione, il centrosinistra che in Consiglio comunale ha chiesto a Messina di mettere fuori la delegazione di An. «Noi stiamo svolgendo anche un ruolo di supplenza. L'opposizione del centrosinistra non esiste, è vuota. La democrazia è limitata. Vogliono noi fuori, forse perché aspirano ad essere cooptati?». L'accusa non lascia indifferenti gli uomini del centrosinistra. La prima ad insorgere è la "zarina di ferro", Flora Calvanese: «Dov'era Cirielli quando abbiamo protestato per antenne, apertura del Despar, viabilità, consulenze, incarichi, parcheggi e trincerone? Era tutto intento a prepararsi ad entrare nella stanza dei bottoni. La sua opposizione è solo strumentale ed elettorale». Franco Prisco, segretario diessino, commenta: «Le affermazioni di Cirielli non ci toccano. Gli chiediamo solo: ma quale è il suo programma alternativo a Messina?».