Dopo la manifestazione di ieri a San Giovanni a Roma dove c'erano circa 100mila persone tra cui anche esponenti politici che hanno sfilato insieme al corteo senza bandiere di partito, Enrico Letta, segretario del Pd torna sulla scelta di partecipare al corteo anche a costo di subire qualche contestazione da parte degli stessi manifestanti.

"È stato giusto esserci anche a costo di subire piccole contestazioni. Sono molto contento di essere andato personalmente, contento che c'era tanto Pd, contento di come è andata, perché è stata una grande manifestazione con parole giuste, soprattutto negli interventi che hanno concluso (quelli di Riccardi, di don Ciotti e di Landini), tre interventi forti con messaggi forti e una piazza in cui anche le nostre ragioni avevano cittadinanza".

Non c'era il rischio che la piazza fosse coperta politicamente perlopiù dal Movimento 5 Stelle e dal suo leader Giuseppe Conte ?

Risponde il segretario dem:

"Noi - sottolinea - ci saremmo andati comunque, perché quella è casa nostra, in quel mondo associativo ci sono i nostri naturali interlocutori".

Non pensate invece che li stiate perdendo in favore di Conte - chiede l'intervistatore a Letta.

"Assolutamente no - risponde -. Era importante da parte nostra una presenza discreta, senza voler strumentalizzare la piazza, ma da cittadini che chiedono all'Europa una iniziativa di pace. Un messaggio che unisce sensibilità diverse".

E conclude sulla divisione della scelta delle piazze (quella di Milano, per esempio, voluta da Terzo Polo e Calenda):

"Sbaglia chi vuole contrapporle e non è un caso che il nostro atteggiamento è di essere in tutte le piazze dove si chiede pace e dove la pace non è equidistante, cioè non mette sullo stesso piano l'invasore e l'invaso".

Fonte foto: Commons Wikimedia e Pagina Facebook Giuseppe Conte