Tu sei qui: PoliticaMillennio, polemica in casa Gravagnuolo
Inserito da (admin), lunedì 16 gennaio 2012 00:00:00
Intervengo nella polemica suscitata dalle dichiarazioni di mio fratello Luigi, consigliere di opposizione nell’Assemblea Consiliare del Comune di Cava, già sindaco della città.
Credo che nella espressione della sua passione politica e nella vivacità del contrasto con esponenti dell’attuale maggioranza egli abbia estremizzato, con rigore ed intransigenza e per sostenere la credibilità delle sue affermazioni, al punto da coinvolgere anche le persone a lui più vicine affettivamente. E allora se vi è polemica sul progetto e sulla sua esecuzione da parte delle amministrazioni che si sono succedute, non credo che vi sia spazio per trascinarmi in questa polemica.
Rapidamente riassumo i fatti che mi hanno condotto ad essere uno dei consulenti per la celebrazione del Millennio. Ho presentato il mio curriculum ad una pubblica selezione, per titoli e per esame: laureata in lingue e letterature straniere, titolare di master di giornalismo, di consulenze con Confindustria Campania e Rai-nazionale. Questi titoli, e solo questi titoli, mi hanno consentito un’utile collocazione in graduatorie e l’attività di consulenza.
Tutto il resto mi pare estraneo alla mia persona, forzatamente coinvolta nella vicenda del Millennio i cui esiti appaiono poco rilevanti, soprattutto se si considera l’attenzione sul Millenario della Badia anche come un principio di attività di conoscenza, di approfondimento, di occasioni turistiche e culturali sul Monumento architettonico e sul Giacimento librario, la cui conoscenza può essere maggiormente divulgata e diventare occasione di sviluppo economico.
Per quel che riguarda il mio specifico contributo di lavoro, peraltro, allo stato, nemmeno completamente retribuito, e per la specifica competenza, ribadisco che più che le sterili polemiche sul solo anno 2011, potrebbero essere utili sinergie volte a moltiplicare il volano dell’occasione. Senza voler entrare nel confronto avviato, e nel rispetto del ruolo, anche politico, di ciascuno, rivendico la mia assoluta autonomia professionale e personale, così come l’esclusivo profilo di competenza che è stato alla base del mio inserimento nella graduatoria della selezione pubblica.
Non posso tacere, dal mio punto di vista, di essere, comunque, profondamente ferita e dispiaciuta dalla polemica insorta, nella quale constato che l’aspetto politico ha coinvolto, e in qualche modo sacrificato, le vicende personali e familiari, laddove, nelle mie scelte, ho rinunciato all’occasione della candidatura regionale, considerando più importante l’aspetto affettivo per il candidato a sindaco nella mia città natale.
Annachiara Gravagnuolo
Fonte: Il Portico
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