Dopo mesi di silenzio, il Partito Democratico interviene ufficialmente sul caso di Franco Alfieri, presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum, agli arresti dal 3 ottobre con le accuse di corruzione e turbativa d'asta. A rompere gli indugi è Antonio Misiani, Commissario Regionale del Pd in Campania e figura vicina alla segretaria Elly Schlein.

Interpellato da un cronista de Il Fatto Quotidiano, Misiani ha dichiarato: "Dovrebbe dimettersi per le stesse ragioni di opportunità che sono sotto gli occhi di tutti. E per le quali si sono dimesse altre figure istituzionali coinvolte in altre inchieste". Con queste parole, il Pd si allinea a una posizione di fermezza già manifestata in altre regioni, come la Liguria, dove il partito ha guidato proteste contro il governatore di centrodestra Giovanni Toti.

Tuttavia, la richiesta di Misiani non ha placato le critiche dell'opposizione. Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d'Italia e senatore, ha accusato il Pd di essere intervenuto con grave ritardo: "Ci sono voluti oltre 100 giorni per far dire al Pd che Alfieri si deve dimettere. Una vergogna che da oltre tre mesi siano sequestrati la Provincia di Salerno e il Comune di Capaccio Paestum".

Iannone ha inoltre sollecitato un'azione più incisiva: "Se Alfieri non accoglie l'invito del suo Commissario Regionale, Misiani dovrebbe chiedere ai Consiglieri Provinciali e Comunali delle maggioranze di dimettersi in massa per determinare lo scioglimento degli enti e tornare al voto. Se questo non avverrà, sarà solo ipocrisia politica".

La vicenda ha già avuto pesanti ripercussioni sui cittadini e sul funzionamento degli enti locali, con la Provincia di Salerno e il Comune diCapaccio Paestum in stallo amministrativo. Ora si attende la reazione dei vertici salernitani del Pd e, soprattutto, la decisione di Alfieri, che finora non ha rilasciato dichiarazioni.

La richiesta di dimissioni rappresenta un primo passo verso un riposizionamento del Pd, ma le parole di Misiani rischiano di rimanere isolate senza un seguito concreto. Intanto, la pressione politica cresce, mentre i cittadini della Provincia di Salerno restano in attesa di risposte chiare e definitive.